Granfondo

Michele Scotto d’Abusco: “Lo stanozololo era contenuto in alcuni integratori. Questo testimonia la mia innocenza”

Gf il Diavolo in Versilia 2016

Dati alla mano e controanalisi effettuate, il ciclista Michele Scotto D’Abusco rompe il silenzio in cui si era chiuso circa i risultati positivi ai test antidoping effettuati lo scorso aprile dopo una competizione vinta dallo stesso.

“Ci avviciniamo alla fine di un incubo – dichiara Michele Scotto D’Abusco – ho presentato presso la procura antidoping del CONI tutta la documentazione necessaria a testimoniare la mia innocenza e confido, ora, nel lavoro del giudice.”

Michele Scotto D’Abusco in pochissimi giorni era passato dagli onori della vittoria del titolo di campione italiano delle Granfondo, all’accusa di doping.

“A seguito del controllo antidoping effettuato in Versilia alla Gran fondo del diavolo in data 12 aprile 2016 mi viene notificata una positività alla sostanza stanozololo – ricostruisce Michele Scotto D’Abusco – sostanza per me totalmente estranea, nel senso che non avevo la minima idea di come potesse essere stata rilevata nelle mie urine. A questo ha fatto seguito anche una mia sospensione cautelare.

Come reazione immediata abbiamo, quindi, chiesto in data 14 aprile 2016 di effettuare le controanalisi i cui risultati, hanno, però, confermato la positività alla sostanza.

Per me è iniziato un vero e proprio incubo. Ho iniziato a riorganizzare le idee e focalizzare i ricordi per poter ricostruire tutto quanto fatto nei giorni precedenti la manifestazione e riuscire, così, a dimostrare oggettivamente la mia totale innocenza perché ero sicuro di non aver assunto in alcun modo sostanze dopanti.

Ripercorrendo con la memoria tutti gli spostamenti e tutto ciò che avevo consumato nei giorni direttamente precedenti alla competizione mi sono ricordato di aver utilizzato alcuni integratori prodotti da una ditta estera che commercializzo anche nel mio negozio, oltre ad alcune fette di carne di cavallo. Recuperati gli integratori e reperita la carne, ho inviato il tutto presso il laboratorio del Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università Federico II di Napoli in data 21 aprile 2016.

Trascorrono alcuni giorni ed in data 29 aprile 2016 il laboratorio dell’Università mi ha notificato i risultati che confermano la mia supposizione: all’interno degli integratori vi è la presenza di stanozololo. Una notizia per me di gran sollievo che mi ha permesso, di iniziare a vedere la fine di questo mio cupo calvario.

In data 3 maggio 2016, accompagnato dal mio legale avv. Antonio De Girolamo, sono stato ricevuto dai responsabili dell’ufficio della Procura Antidoping del CONI per verbalizzare tutte le documentazioni e abbiamo fornito le prove a supporto delle mie dichiarazioni.”

Per Michele Scotto D’Abusco, ora, si tratta di attendere il giudizio del giudice incaricato che sta, al momento, vagliando ogni documentazione e ogni analisi laboratoriale fornita da Michele a supporto della sua innocenza

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