Granfondo

La Granfondo Vigneti d’Oltrepò Marathon incorona i campioni nazionali C.S.A.In mediofondo

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Voghera – E’ la pioggia, a tratti intensa, ad accogliere i partecipanti alla Granfondo Vigneti d’Oltrepò Marathon by Rodman. Un cielo plumbeo che non lascia filtrare i raggi del sole, sembra voler tener lontano da questo centro dell’Oltrepò Pavese gli oltre milleduecento iscritti alla manifestazione valida come quarta prova del circuito Coppa Piemonte e prova unica per l’assegnazione del titolo nazionale C.S.A.In Medio Fondo strada. Ma la passione per lo sport delle due ruote, l’ardore agonistico di coloro che si sono iscritti alla manifestazione e degli abbonati a Coppa Piemonte sono ben più tenaci della pioggia, che lascia lentamente la scena al variopinto plotone pronto al via. La scelta del comitato organizzatore di ritardare la partenza di mezz’ora è risultata vincente e quando il gruppo muove le prime pedalate da Viale Martiri della Libertà, spunta addirittura un tiepido sole.

Il gruppo pedala unito, almeno per i primi chilometri, lanciato verso il cuore dell’Oltrepò Pavese, una zona da considerarsi ad alta vocazionalità viticola, grazie alle sue caratteristiche pedologiche, territoriali e climatiche, che ben si adattano alla coltura della vite. Naturalmente l’estrema variabilità delle condizioni pedo-climatiche fanno sì che alcune zone si mostrino più adatte a certi vitigni piuttosto che altri, proprio sulla base delle caratteristiche genetiche di questi ultimi. Se vero è che la vite è coltivabile un po’ ovunque in Oltrepò, vero è anche che determinate caratteristiche organolettiche saranno raggiunte solo tenendo conto delle precise situazioni di terreno e clima in rapporto alle caratteristiche dei vitigni o in altre parole dell’interazione vitigno-ambiente. Le uve raggiungono, per motivi legati oltre che al suolo anche al clima, ottimi livelli di maturazione, capaci sia di dare vini vivaci di corpo che di sostenere invecchiamenti notevoli con il contributo del legno nella vinificazione. Qui anche il Pinot nero con cloni adatti, fornisce degli invidiabili vini rossi. Di converso, la zona, non si presta all’ottenimento di bianchi particolarmente freschi ma riesce, comunque, con il Pinot nero a dare buoni vini bianchi fermi. In bassa Valle Versa, nella zona di Canneto Pavese, Montescano, Montù Beccaria, le medesime uve riescono a dare un prodotto che per motivi di ordine climatico è organoletticamente assimilabile alle zone geologicamente più vocate precedentemente descritte. La migliore espressione per le varietà a bacca bianca si ha in alta Valle Versa e in alta Valle Scuropasso dove si possono distinguere aree a vocazionalità omogenea. Ottime risultano, per le basi spumante con Pinot nero, Chardonnay, Riesling italico, le zone di alta valle, la sponda di destra con Canevino, Volpara e Golferenzo, (le ultime due ottime anche per la varietà Moscato), ed in parte Santa Maria della Versa. Nella sponda di sinistra ha uguale valenza Montecalvo Versiggia. Per i bianchi fermi la zona migliore si sposta ad una quota inferiore verso il fondovalle degli stessi comuni.

Pensare al brindisi finale è ancora presto e nonostante l’incantevole paesaggio che avvolge i pedalatori la fatica inizia a farsi sentire sia per coloro che hanno scelto di misurarsi lungo i 120 chilometri della Medio Fondo, percorso che assegna il titolo nazionale C.S.A.In Medio Fondo che per i più arditi che andranno ad affrontare il Passo Penice “Cima Coppi” della Granfondo.

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Nonostante la pioggia caduta in mattinata i partecipanti possono apprezzare in tutta sicurezza la bellezza del territorio che li circonda, pedalando su un nastro d’asfalto che taglia in due infinite distese verdi e si inerpica per compiere la “pedalata appenninica” nell’Oltrepò pavese tra le valli Staffora e Tidone, con breve ma significativa puntata nel piacentino per raggiungere la sommità del monte Penice.  Un autentico paradiso per quanti non partono con velleità di classifica e devono sottoporre il proprio fisico ad intensi sforzi per conquistare i punti per la classifica di Coppa Piemonte o l’ambita maglia tricolore.

Andrea Gallo (Pedala Sport Canale), Alain Seletto (Velo Valsesia), Wladimir Cuaz (Cicli Lucchini.com) decidono di monopolizzare la prova regina di questa manifestazione, la Granfondo, su di loro si riporterà  Diego Piva (Roadman Azimut) che lungo la salita verso il Penice pagherà lo sforzo compiuto in precedenza lasciando via libera ai tre compagni di fuga.

I tre fuggitivi continuano imperterriti la loro azione e lungo la discesa che conduce a Varzi, bella cittadina al centro di numerosi itinerari da percorrere in bicicletta e nota per il Salame di Varzi, conquistano ben 7’30” dai più immediati inseguitori.

Anche una sola fetta del pregiato salume, avrebbe sicuramente reso meno pesanti gli ultimi sessanta chilometri di gara. La tradizione orale fa risalire la produzione del salame di Varzi al periodo delle invasioni longobarde. Le popolazioni nomadi erano abituate a produrre cibi di lunga conservazione, da utilizzare durante le migrazioni, facilmente trasportabili e difficilmente deteriorabili

Le fatiche infatti non sono ancora terminate, vi è il Passo Brallo valico dell’appennino ligure, da affrontare. Ma i tre battistrada continuano a dividersi equamente le fatiche sino a pochi metri dal traguardo, quando Andrea Gallo imposta lo sprint finale in testa e precede gli altri due “gladiatori” di giornata.

Nella Medio Fondo, la prove che assegnava il titolo nazionale C.S.A.In, si impone Aldo Ghiron (Team Edilcase 05) davanti a Dario Giovine (Fli Sport Solution) e Maurizio Anzalone (Equipe Exploit). A brindare insieme al vincitore le nove maglie tricolori C.S.A.In consegnate dal coauditore nazionale Elisa Zoggia. “Quella odierna è una Domenica importante per il movimento delle due ruote amatoriali del nostro Ente. A Rionero in Vulture (Potenza) vengono consegnate le maglie tricolori del campionato nazionale Gran Fondo e qui a Voghera abbiamo premiato i ciclisti della Medio Fondo. In un solo giorno abbiamo idealmente riunito sotto le insegne dell’Ente retto da Biagio Nicola Saccoccio l’intero movimento granfondistico – sottolinea Elisa Zoggia – e continueremo a farlo in più occasioni premiando il lavoro svolto dalle nostre Asd che organizzano manifestazioni di prim’ordine come quella odierna, e tutti i tecnici, delegati provinciali, giudici di gara che operano con passione al servizio del mondo delle due ruote amatoriali coordinando e gestendo le Asd e le manifestazioni così che la stagione scorra senza intoppi. Un plauso ai ciclisti che hanno conquistato il titolo nazionale e alle loro Asd”

Categoria Donne B: Loredana Girello (DB Cicli Colomba Marida)

Categoria Junior: Valentino Varvello (Jolly Europrestige)

Categoria Supergentleman A: Silvano Bosio (Jolly Europrestige)

Categoria Supergentleman B: Roberto Piva (Jolly Europrestige)

Categoria Veterani 1: Giorgio Rapaccioli (Team Finotti)

Categoria Sen 1: Lorenzo Alladio (Gc Varzi)

Categoria Sen 2: Massimo Tavano (Bebikers)

Categoria Veterani 2: Diego Cavazzoni (Gc Varzi)

Categoria Donne A: Sara Minicozzi (Mania Bike)

 

 

 

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