Granfondo

PedaLatium 2016: non perdete l’appuntamento con la cicloturistica del 26 giuno

la suggestiva località di Colle di Tora (RI)

Domenica 26 giugno gli organizzatori del Circuito Pedalatium 2016 vi invitano ad una bellissima gita in provincia i Rieti. L’invito è rivolto a tutti quelli che vogliono vivere una serena giornata in bicicletta, da soli o insieme alla famiglia o ai compagni di squadra. Il luogo scelto è incantevole e passa per essere una sorta di “Piccola Svizzera”; parliamo di Colle di Tora, in provincia di Rieti, borgo caratteristico che si protende nel lago del Turano, sempre più meta dei turisti più esigenti. Comune di piccolissime dimensioni,  domenica 26 giugno Colle di Tora ospiterà la cicloturistica inserita nel calendario 2016 del Circuito Pedalatium. La distanza da compiere sarà di km 54 con l’unica asperità nel Muro Pizzo che metterà quel pizzico si “sale” in più che faciliterà il ricordo di una giornata indimenticabile.

Il percorso della cicloturistica, con partenza e arrivo a Colle di Tora (RI), interesserà i comuni di: CASTEL DI TORA, ASCREA, PAGANICO, COLLE GIOVE, TURANIA, VIVARO ROMANO ( Provincia di Roma), VALLEINFREDA (Provincia di Roma), ORVINIO e POGGIO MOIANO.

 

Chi non pedala non si annoierà

Colle di Tora, che fino al 1864 si chiamava Collepiccolo, è un piccolo centro situato nel cuore della Valle del Turano di circa 400 abitanti, adagiato sulla riva sinistra del fiume, nel suo tratto medio, a 600 m. sul livello del mare. Un tempo sorgeva su una propaggine collinare e a seguito della costruzione della diga, opera del periodo fascista e la nascita successiva del bacino artificiale: “il Lago Turano”, che ha trasformato notevolmente il suo assetto geografico. La “Valle del Turano” è così denominata dal fiume “Turano” che l’attraversa denominata storicamente “Alta Sabina”.

L’antica forma della valle è oggi completamente modificata a causa della realizzazione del bacino idroelettrico. Ora si protende con una lingua di terra sullo specchio d’acqua, fornendo così un panorama mozzafiato ai tanti che quasi per caso s’imbattono in questo delizioso scorcio d’Italia, facendogli guadagnare l’appellativo di “Piccola Svizzera”, perché il paesaggio lacustre, in assoluta sintonia con le montagne che lo circondano tutt’intorno a mo’ di barriera naturale (tra cui quelli della Riserva di Monte Navegna e Cervia), la fa assomigliare proprio a quei piccoli paesini della Svizzera. Anticamente Collepiccolo era sotto il mandamento di “Castelvecchio” (l’attuale Castel di Tora) dal quale si staccherà per diventare comune autonomo alla fine della seconda Guerra Mondiale. Oggi gli abitanti conservano l’antico nome di “Collepiccolesi”

Il Lago del Turano fu realizzato per ottenere energia elettrica e per regolare il flusso dei fiume Turano, evitando così le frequenti piene che danneggiavano la Piana Reatina. Fu costruito tra il 1936 ed il 1938 con due sbarramenti sui fiumi del Turano e del Salto, fra loro collegati con una galleria di 9 chilometri. La diga fu costruita in una gola nei pressi di Posticciola e vennero utilizzati qualcosa come 286 mila metri cubi di calcestruzzo per uno sviluppo di 256 metri ed una altezza di 79 metri. L’acqua così convogliata alimenta la centrale di Cotilia, raggiunge il lago di Piediluco, per essere sfruttata nelle centrali di Galleto e di Monte Argento e quindi conosce un ulteriore utilizzo nella centrale di Narni.

Il lago ha una buona accessibilità, il suo perimetro può essere percorso senza troppi problemi e per scendere sino alle rive ci sono diversi punti accessibili con l’auto o meglio a piedi. Le sponde sono percorribili agevolmente e sono costituite in alternanza da erbai e zone rocciose, rare le zone di arbusti; mentre con l’acqua alta è frequente vedere alberi parzialmente inabissati. Le acque sono in generale molto limpide. Il lago del Turano è un posto davvero molto pittoresco, una meta piacevole per pescatori, campeggiatori e amanti della natura. Si godono panorami splendidi, con sullo sfondo le verdi colline alberate tipiche del Reatino, su cui si estendono i centri abitati arroccati sulle sommità.

 

 

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