Granfondo

Montepulciano e Pienza tra i luoghi attraversati dalla Granfondo Città di Chianciano Terme-Fortunato Baliani

GF Chianciano

Prosegue con costanza e con il massimo dell’impegno il percorso di avvicinamento alla quindicesima edizione della Granfondo Città di Chianciano Terme-Fortunato Baliani a cura della Mtb Chianciano per la validità di Grand Tour Terre di Siena, Master Club Circuito Tricolore e campionato regionale FCI Toscana mediofondo-granfondo.

Un vero paradiso per chi ama i paesaggi da cartolina dalla Toscana e per coloro che il 3 luglio potranno scegliere di pedalare sui percorsi di 142 e 108 chilometri.

Chi si iscrive da oggi fino al 2 luglio, può sfruttare la quota di 30 euro per i ciclomaster e di 20 euro per i cicloturisti. Le agevolazioni sono riservate anche a tutti i gli abbonati del neonato circuito Fantabici: coloro che parteciperanno a Chianciano Terme, potranno usufruire di uno sconto del 15-20% sulla quota di iscrizione.

MONTEPULCIANO – Sulla tabella di marcia del percorso lungo e medio si attraversa attorno al chilometro 9 Montepulciano. Oggi conserva gran parte di quel fascino che la caratterizzò nel passato. Posta su un colle a circa 600 metri di altitudine, il suo antico borgo è circondato da tre cerchie di mura che risalgono al 1300 e conserva bellissime architetture medioevali e rinascimentali che ne fanno un gioiello di quest’angolo di Toscana. Da sempre attivissimo centro agricolo, si distinse fin dall’epoca etrusca per la produzione di un ottimo vino la cui fama crebbe a tal punto che il naturalista Francesco Redi nel 1685 lo definì “re di ogni vino”.

Nel centro storico sono numerosi gli antichi palazzi nobiliari, per la maggior parte del XV secolo tra i quali va segnalata la particolare facciata di palazzo Buccelli, il Museo Civico che un tempo ospitava una raccolta di reperti etruschi e romani e sul cui basamento sono stati murati frammenti, lapidi, urne cinerarie e iscrizioni a ricordo dei beni che ospitava.

Spiccano poi il palazzo comunale, trecentesco e di tipico gusto fiorentino (ricorda vagamente palazzo della Signoria) e quelli progettati da Antonio da Sangallo il Vecchio alla fine del XV secolo. Il celebre architetto, dopo aver ideato mura difensive e fortezze per i Borgia, i Medici e molti altri Signori, decise di stabilirsi a Montepulciano e qui si occupò della sistemazione della Piazza Grande dove spicca ancor oggi il bel pozzo dei Grifi e dei Leoni e della costruzione di vari palazzi. Il capolavoro di Sangallo è però considerato il Tempio di San Biagio, uno dei più bei esempi di chiesa rinascimentale in Italia, anche se gli edifici religiosi di Montepulciano sono tutti dei veri gioielli, tanto che vanta la fama di cittadina di arte sacra.

Le attrattive di questo comune non finiscono certo qui, ci sono la duecentesca Fortezza, la Torre di Pulcinella sulla cui sommità una figura rappresentante la celebre maschera napoletana scandisce le ore battendo sulla campana e poi ancora le Terme nella frazione di Sant’Albino e a pochi chilometri dall’abitato vi è il lago, importante area umida protetta.

Per quel che riguarda l’arte sacra vanno visitati il Duomo, il Tempio di San Biagio e la chiesa di Santa Lucia. Il Cattedrale di Santa Maria Assunta, edificata a cavallo tra il XVI e XVII secolo, sorge in Piazza Grande dove un tempo si trovava un’antica pieve di cui rimane ancor oggi la quattrocentesca torre campanaria. La facciata si presenta in pietra grezza, gli interni sono piuttosto austeri e ricordano l’architettura fiorentina, il vero tesoro del Duomo sono però le opere d’arte in esso custodite. Vi è l’imponente trittico dell’altare maggiore dipinto nel 1401 da Taddeo da Bartolo, il quattrocentesco monumento funebre marmoreo di Bartolomeo Aragazzi, il fonte battesimale trecentesco e il piccolo altare dei Gigli opera di Andrea della Robbia.

Il Tempio di San Biagio, al di fuori dell’abitato, è un magnifico edificio a croce greca sormontato da una cupola. Sorge sui resti di un’antica pieve dove era presente un affresco miracoloso, una Madonna con Bambino e San Francesco che tuttora è conservato su uno dei muri. Lo schema della facciata diviso in due registri e si ripete anche sulle pareti laterali, mentre sul retro si trova un’abside semicircolare. Di particolare interesse è la facciata della chiesa di santa Lucia, risalente al seicento ed arricchita di travertino che le conferisce un aspetto massiccio. In stile tardo-manieristico, colpisce il suo bel portale che è ornato ai lati da due grandi pendoni di frutta. All’interno sono conservati un crocifisso ligneo cinquecentesco e diversi dipinti di Luca Signorelli.

PIENZA – Al chilometro 21 in comune ai due percorsi s’incontra Pienza: nel suo centro storico, patrimonio mondiale dell’Unesco, numerosi sono i monumenti da visitare fra i quali si distinguono il Palazzo Piccolomini, sede estiva del Papa Pio II, la piazza Pio II e il Duomo.

Un’attrazione particolare è la passeggiata sulle mura che circondano la città: un percorso suggestivo ove lo sguardo si rivolge agli stupendi panorami circostanti.

Due sono i punti da cui si godono ottime visuali: sulle mura verso la cattedrale con la vista della Val d’Orcia e sul lato dei torrioni circolari da cui si vede il borgo di Monticchiello e la valle del Torrente Tresa.

La storia della cittadina è legata a Enea Silvio Piccolomini, nato a Pienza nel 1405 ed eletto Papa nel 1459. L’intento di Pio II fu quello di abbellire la sua città natale con monumenti e renderla meglio funzionale attraverso un piano urbanistico. Pienza divenne infatti, anche se i lavori non furono terminati completamente, la prima città del 1400 studiata e realizzata con un progetto prestabilito. Ci troviamo quindi di fronte al gioiello rinascimentale della “città ideale” con pianta rettangolare e i palazzi più significativi nella piazza principale. Il Papa Pio II visitò la città nel 1462, due anni prima di morire, dandole il nome di Pienza.

Il Duomo, edificato nel 1459 su progetto dello stesso Rossellino, risalta la grandezza e la maestosità della città ideale voluta da Pio II. L’edificio, con facciata in travertino, suddivisa in tre portali, richiama lo stile albertiniano. Il suo interno, a tre navate, regala un’impressione di soavità e armonia. Notevoli sono le pale degli altari realizzate da pittori senesi del calibro di Giovanni di Paolo, Sano di Pietro, Matteo di Giovanni e Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta.

Il Museo Diocesano di Pienza, ospitato nella sede del Palazzo Vescovile, è stato inaugurato nel 1967 e presenta un’ampia raccolta di interessanti opere d’arte sacra. Si possono ammirare quadri, arazzi, arredi sacri, oreficeria, sculture lignee, pale d’altare e trittici legate al periodo di Papa Pio II. Il museo, allestito in 11 sale, è ordinato da un criterio cronologico e spazia dal 1200 al 1700.

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