Sermig è Charity Partner della Granfondo Internazionale Briko Torino

Torino – Domenica 12 maggio, la Granfondo Internazionale Briko Torino torna ad arrivare dinanzi alla Basilica di Superga e a regalare straordinarie emozioni a coloro che al termine della fatica si troveranno al cospetto della maestosa basilica voluta dal duca Vittorio Amedeo II di Savoia dopo l’assedio e la battaglia di Torino del 1706.

Un abbraccio fraterno tra GS Alpi e Sermig (Servizio Missionario Giovani) che dall’agosto 2021 gestisce la Basilica di Superga, luogo di preghiera, ma anche simbolo della città di Torino. Anche quest’anno Sermig è Charity Partner della Granfondo Internazionale Briko Torino.

Tra i molti progetti creati da Sermig a favore dello sport spicca PalaSermig il palazzetto dello sport, realizzato in soli dieci mesi e inaugurato alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per dare una casa alle attività sportive dell’Arsenale dello Sport, il progetto che grazie ai tanti volontari consente di fare sport gratuitamente ai bambini e ragazzi che non potrebbero permetterselo. 

Il progetto del Sermig che fa dello sport il linguaggio privilegiato con cui crescere insieme a centinaia di bambini, bambine e ragazzi che non potrebbero permetterselo.

Emozioni che si sommano. “Film su film raccontano di come, sul campo da pallone, volley, basket e di tanti altri sport, le avventure agonistiche in realtà raccontino avventure di una vita o di una comunità e ci insegnino ben oltre la tecnica del pallone.  

Il “film” dello sport al Sermig va in onda tutte le settimane nei nostri cuori e nei cuori dei giovani atleti del nostro multietnico quartiere di Porta Palazzo a Torino fin dal 2011. 

Volevamo essere una presenza nel quartiere per riempire di gioco organizzato la domenica pomeriggio dei giardini e togliere spazio agli spacciatori. E abbiamo scoperto piedi talentuosi che non potevano iscriversi a nessuna società per allenarsi perchè “troppo caro” e la famiglia doveva destinare le proprie poche risorse alle spese di prima necessità. Abbiamo scelto di aprire una nuova porta nel condominio del Sermig per chi non ha sport”.

Abbiamo provato a iscriverci a qualche torneo e raccolto qualche successo. Per “Fare bene il Bene” siamo andati a scuola, con tanta fatica, nel tempo libero che non c’era, per imparare ed essere allenatori migliori. 

Com’è difficile calciare la palla in modo diverso e piegarsi a schemi veloci che chiedono di non mollare mai l’attenzione! Quante cose abbiamo imparato! 

Se non mi alleno, non vinco. Anche le partite all’apparenza facili. Se mi alleno passa la paura. Se gioco pensando ad altro, mi portano via la palla. Se sono timido devo sforzarmi a superare la mia timidezza, se sono irruento, devo moderarmi. Se faccio tardi devo avvertire perché c’è qualcuno che conta su di me e mi sta aspettando. Se ho un’idea diversa dal mister, la dico per sapere il suo punto di vista. Alle volte devo fare panchina, anche se vorrei tanto giocare. L’urgenza fondamentale di essere squadra, senza possibilità di deroghe, pena la sconfitta certa.

E in tutto questo i colori, non delle nostre maglie, ma della nostra pelle, che come le bandiere che sostengono la pace sulle nostre maglie, sostengono l’unità e la squadra partendo dalla ricchezza della nostra diversità. Italiani, Ivoriani, Egiziani, Marocchini, Nigeriani, Venezuelani, Dominicani, Albanesi e Rumeni, bandiere in campo di paesi diversi che fanno squadra per vincere e dicono al mondo: “è possibile”. 

Portare la nostra maglia con su stampata la bandiera della Pace ci ricorda che lo sport è un linguaggio privilegiato che può promuovere la pace e l’inclusione: ma quanta fatica per realizzare questa potenzialità! Sappiamo bene infatti come nello sport, in campo e sugli spalti, possono scatenarsi anche piccole guerre. La competizione diventa rivalità. La voglia di vincere diventa desiderio di mortificare. Il tifo l’occasione per sfogare la rabbia. 

Costruire la Pace per noi all’Arsenale dello Sport, in ogni allenamento, in ogni partita, è esercitarci, a volte forzarci, vigilando gli uni sugli altri, a fare del nostro meglio per vincere la partita ma considerando. Sono oltre 160 i giovani che praticano attività con noi.

Per ciascuno di questi giovani OSIAMO CHIEDERE DI AIUTARCI ADOTTA UN GIOVANE ATLETA DELL’ARSENALE DELLO SPORT

Un anno ricco di attività sportive che offriamo loro come in una famiglia: 

Allenamenti e partite seguite da un equipe che per ogni squadra si compone di un un Coach, un vice, un educatore di riferimento e un accompagnatore

I trasporti con i minibus con i quali li accompagnamo alle partite

Le scarpe, l’abbigliamento sportivo da gara e da allenamento

Le attrezzature sportive (palloni, conetti, ostacoli… )

Le visite mediche sportive

Il riscaldamento del PalaSermig, le docce calde, i locali custoditi e puliti

tutto questo e molto altro è quanto offriamo ai nostri ragazzi, spese sostenute interamente dal Sermig per restituire loro lo sport. 

ADOTTA le spese di uno dei nostri giovani atleti, sostieni la sua “retta sportiva” di 450 euro l’anno. 

Per sostenere l’attività di Sermig e i suoi progetti vi invitiamo a donare attraverso questo link: Dona ora Sermig – SERMIG.

Noi lo abbiamo già fatto.




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