Nel Giro di Hindley l’Italia fa pokerissimo di vittorio

Di CicloZeman – Il Giro d’Italia chiude i battenti senza sorprese per la classifica finale. Impossibile per Richard Carapaz recuperare 1’25” nei confronti di Jai Hindley dopo la debacle del giorno prima sulla Marmolada, così l’australiano della Bora Hansgrohe completa il riscatto a un anno e mezzo di distanza dalla delusione del 2020, quando proprio nella crono conclusiva perse la corsa a favore del britannico Geoghegan Hart, anche lui della Ineos. In questi 17 mesi Hindley ha cambiato squadra dopo un 2021 deficitario e ha ritrovato lo spirito per prendersi quel che gli era sfuggito, presentandosi al Giro in condizioni smaglianti ma soprattutto con una squadra fortissima e votatasi alla causa, cosa che la Lotto Soudal non aveva saputo fare.

Nella crono conclusiva di 17,4 km Hindley non ha mai tremato, viaggiando sugli stessi tempi di Carapaz e chiudendo 15° assoluto, cosa che per lui che ha proprio nelle prove contro il tempo il suo tallone d’achille è un grande risultato. Carapaz ce l’ha messa tutta, entrando nella Top 10 ma non è bastato e in casa Ineos ci sarà da ragionare su come è stata condotta tutta la campagna d’Italia, vissuta in maniera troppo attendistica.
La tappa conclusiva della corsa rosa ha regalato la quinta vittoria italiana, con Matteo Sobrero (Team BIkeExchange) che ha dominato la prova in 22’24” con ben 23” sull’olandese Thymens Arensman (Team Dsm) sempre più sorprendente e 40” su Mathieu Van Der Poel (Alpecin Fenix) all’ennesimo podio del suo Giro vissuto sempre sull’altalena. Per l’Italia un bottino di 5 tappe era francamente inaspettato alla vigilia ed è condito da due presenze nella Top 10 di classifica, da parte però di due ultratrentacinquenni: la strada per l’uscita dalla crisi è ancora molto lunga…


CLASSIFICA FINALE

1 Jai Hindley (AUS-Bora Hansgrohe)
2 Richard Carapaz (ECU-Ineos Grenadiers) a 1’18”
3 Mikel Landa Meana (ESP-Bahrain Victorious) a 3’24”
4 Vincenzo Nibali (ITA-Astana) a 9’02”
5 Pello Bilbao (ESP-Bahrain Victorious) a 9’14”
6 Jan Hirt (CZE-Intermarché Wanty Gobert) a 9’28”
7 Emanuel Buchman (GER-Bora Hansgrohe) a 13’19”
8 Domenico Pozzovivo (ITA-Intermarché Wanty Gobert) a 17’29”
9 Hugh Carthy (GBR-EF Education EasyPost) a 17’54”
10 Juan Pedro Lopez (ESP-Trek Segafredo) a 18’40”

I VINCITORI DI MAGLIA

MAGLIA ROSA (Classifica generale): Jai Hindley (AUS-Bora Hansgrohe)
MAGLIA CICLAMINO (Classifica a punti): Armaud Démare (FRA-Groupama FDJ)
MAGLIA AZZURRA (Classifica dei GPM): Koen Bouwman (NED-Jumbo Visma)
MAGLIA BIANCA (Classifica dei giovani): Juan Pedro Lopez (ESP-Trek Segafredo)
CLASSIFICA PER TEAM: Bahrain Victorious

LE PAGELLE DEI TEAM

AG2R CITROEN: 6,5
Squadra spesso all’attacco, con Vendrame avrebbe potuto centrare il successo pieno a Castelmonte senza lo scontro all’ultima curva. Sono piaciuti per la loro intensità Naesen e Prodhomme, sottotono invece Calmejane che era il più accreditato.
ALPECIN FENIX: 8
Tutti dicono che sia squadra VDP-dipendente ma i fatti hanno dimostrato che non è così, altrimenti non vinci anche con Oldani e De Bondt. Van Der Poel ha fatto il suo, con una vittoria in Ungheria, la maglia rosa e tanti attacchi alcuni forse scriteriati.
ASTANA: 6,5
Squadra che puntava tutto sulla classifica, ma Miguel Angel Lopez ha salutato tutti subito, così il peso è ricaduto su Nibali. Ammirevole, costante, mai così negli ultimissimi anni, ma era impossibile lottare con i tre più forti. Sono mancate un po’ le spalle, da Conti a De La Cruz a Dombrowski.
BAHRAIN VICTORIOUS: 7,5
Nessuno del team ha deluso anche se forse Landa ha visto passare definitivamente il treno di una vittoria in un grande Giro. La vittoria di Buitrago a Lavarone è la perla, Novak c’è andato vicino sulla Marmolada come Bauhaus a Cuneo. Bilancio comunque in attivo.
BARDIANI CSF FAIZANE’: 6,5
La squadra ha fatto il suo con Gabburo capace di un 2° e un 4° posto, Zana in crescita ma ancora acerbo, Covili spesso tra i migliori italiani in salita, Tonelli e Rastelli spesso in fuga. E’ mancato Modolo, che doveva pensare alle volate.
BORA HANSGROHE: 9
Squadra costruita nel ciclomercato per i grandi giri, ha rilanciato Hindley su un percorso a lui adatto anche grazie a una splendida strategia di squadra. Kelderman e Buchmann si sono messi al suo servizio, Kamna ha confermato di essere un campione assoluto. Il futuro è dalla loro parte.
COFIDIS: 6
Una sufficienza strappata un po’ a fatica per una squadra che puntava molto su Martin. Il francese ha fatto un po’ da tira e molla in classifica, spesso all’attacco per rimediare le botte prese il giorno prima. Il team ha pagato anche la concorrenza interna fra Cimolai e Consonni.
DRONE HOPPE-ANDRONI GIOCATTOLI: 6
I corridori chiamati in causa hanno fatto il loro, anzi Bais e Tagliani anche di più con quest’ultimo primatista di km in fuga. Sotto le attese Sepulveda e soprattutto Cepeda, che veniva dalla piazza d’onore nel Giro di Sicilia, mentre è piaciuto Ravanelli, soprattutto a Napoli.
EF EDUCATION EASYPOST: 6
Anche in questo caso la sufficienza arriva grazie alle ottime prestazioni di Carthy nella terza settimana, ma la classifica ormai era andata e la Top 10 era il massimo raggiungibile. Ci si attendeva di più da Caicedo, mentre Cort Nielsen ha mancato una grande occasione a Treviso.
EOLO KOMETA: 5
Ci si aspettava di più dalla formazione di Basso e Contador, soprattutto da Fortunato, rimasto la pallida copia del corridore ammirato lo scorso anno. I suoi uomini sono andati spesso in fuga, ma da un team che ambisce a entrare nel WorldTour si deve pretendere di più.
GROUPAMA FDJ: 7,5
Squadra completamente dedicata alle volate, con Démare porta a casa la maglia della classifica a punti e tre successi parziali pur con poche occasioni a disposizione. Bene anche Valter, che voleva emergere nella sua Ungheria ma ha colto il miglior risultato, 4°, a Castelmonte.
INEOS GRENADIERS: 5
Non è tanto il cedimento finale di Carapaz a influire sul voto, quanto la condotta indolente del team, incapace di controllare la corsa se non lasciando andare le fughe e senza valide spalle per la maglia rosa, tolto Sivakov. Deludenti soprattutto Porte e Castroviejo, da recuperare per il Tour.
INTERMARCHE’ WANTY GOBERT: 8
Ancora una volta un grande giro interpretato alla grande dal team belga, che con Girmay e Hirt ha trovato due vittorie di grande impatto e ha piazzato due uomini, lo stesso Hirt e l’intramontabile Pozzovivo, nella Top 10. Che cosa si vuole di più?
ISRAEL PREMIER TECH: 5
Un Giro in sordina per la squadra che puntava molto sulle volate di Giacomo Nizzolo, ma l’ex campione d’Europa non ha mai trovato il guizzo giusto per colpa di una forma traballante. De Marchi ha provato il colpo in una tappa sena successo, per il resto solo presenza.
JUMBO VISMA: 7,5
La formazione olandese, presente al Giro senza i suoi big, ha fatto un figurone cambiando completamente scenario. Si puntava con Dumoulin e Foss alla classifica, ma il primo si è ritirato e Foss è ancora inadatto. Sono però emersi Bouwman, due vittorie di forza e Leemreize, da seguire. Roglic ha ricambi validi.
LOTTO SOUDAL: 6
Una sufficienza frutto del bellissimo colpo di Thomas De Gendt a Napoli e delle belle prove del giovane belga Moniquet, spesso in fuga. E’ mancato completamente Ewan, solo pallida copia del velocista che conoscevamo. Male anche Schwarzmann.
MOVISTAR: 6,5
L’ultimo Giro di Valverde, che avrebbe meritato una vittoria di tappa e al quale è sfuggita la Top 10 per la fatica accumulata nell’ultima settimana. Qualche buon piazzamento con Pedrero terzo a Cogne, ma nel complesso è mancato l’acuto, deludente soprattutto Sosa che poteva competere per la classifica.
QUICK STEP ALPHA VINYL: 6,5
E’ vero, c’è la vittoria di Cavendish, ma dalla squadra ci si attendeva di più soprattutto non avendo uomini di classifica. Schmid e Vansevenant hanno provato più volte il colpaccio senza fortuna, la sensazione però è che il team abbia bisogno di una ristrutturazione dalle fondamenta per mantenere il suo prestigio.
TEAM BIKEEXCHANGE JAYCO: 6
Ci si attendeva molto di più, ma la squadra ha vissuto parallelamente alla crisi del suo leader Simon Yates, sì vincitore di una tappa, ma spentosi troppo presto, già sull’Etna dopo aver fatto sognare nella crono introduttiva. Colpa di una brutta botta al ginocchio, un’attenuante di peso.
TEAM DSM: 7
Un Giro vissuto sulle montagne russe. Prima la delusione per il cedimento di Bardet che sembrava poter competere per la rosa, poi il colpaccio di Dainese a Reggio Emilia, infine le belle prove di Arensman 2° ad Aprica e 5° sulla Marmolada. Due giovani che fanno ben sperare.
TREK SEGAFREDO: 7
Forse era lecito attendersi qualcosa in più soprattutto da Ciccone, ma l’abruzzese chiude comunque con un successo di tappa e il 3° posto sulla Marmolada, restano però le domande su che tipo di corridore sia. Juan Pedro Lopez porta a casa una bella vittoria nella classifica dei giovani. In ribasso Mollema.
UAE TEAM EMIRATES: 6
Un Giro nel quale sembrava andare tutto storto, dalle volate fallite da Gaviria a dispetto di un’ottima condizione al ritiro per Covid di Almeida quando ancora poteva lottare per il podio. Poi l’impresa di Covi sulla Marmolada, che speriamo faccia aprire gli occhi sulle sue immense possibilità.

Credit foto cycling news