Alpen Challenge Lenzerheide: alla scoperta delle Alpi a cavallo tra Svizzera e Italia

Matteo Mucci ci racconta la Alpen Challenge Lenzerheide una splendida granfondo che porta i partecipanti a scoprire le alpi a cavallo tra Svizzera e Italia.

Domenica 12 giugno di buon’ora é scattata puntuale alle ore 7.00 la 22.a edizione della Alpen Challenge. Una giornata con cielo terso e freddo la mattina con 4 gradi all’Albula, ha lasciato poi spazio verso mezzogiorno a temperature tipicamente estive con oltre 30 gradi.

Il nome della gara é di per se’ evocativo di uno splendido tracciato disegnato su alcuni dei piu’ bei passi alpini. Sul percorso corto infatti si dovevano superare i passi Albula e Julier per 117.4 chilometri e un dislivello che rasentava i 3000 metri. Il percorso lungo invece, che é ritornato ad essere proposto dopo due anni, portava i partecipanti ad affrontare i Passi Albula, Maloja e Spluga, per una distanza “monstre” di 191 chilometri e un dislivello positivo di oltre 4400 metri.

Personalmente dopo avere pedalato lo scorso anno la distanza “corta” (un corto che comunque già assomigliava a un lungo anche abbastanza impegnativo di granfondo italiane blasonate), quest’anno ho scelto di affrontare la distanza maggiore. Obiettivo era quello di superare indenni la lunga salita di 30 chilometri del Passo Spluga (2114 mslm) che con il passaggio da Isola e i suoi 50 tornanti si é dimostrata impegnativa, affascinante e anche molto esigente.

Ben organizzata questa granfondo era comunque ben diversa da quelle italiane, con una atmosfera piu’ rilassata in partenza, le strade che non erano completamente chiuse, ma la loro percorrenza in sicurezza era assicurata dai “marshall” che in moto aprivano la strada ai ciclisti e li “proteggevano” anche grazie a evidenti bandiere gialle, luci e tutto il necessario nelle situazioni di traffico che potevano via via recarsi. Il rispetto del codice della strada era quindi a maggior ragione obbligatorio, ma anche la necessità sul percorso lungo di montare le luci sia all’anteriore che posteriore, rendeva senz’altro piu’ autodisciplinati i quasi 1000 ciclisti partecipanti.

Diversi le nazioni rappresentate con ciclisti da Germania e Svizzera in primis, ma anche da Italia, Brasile, Gran Bretagna, USA.

In gara era facile scalare uno dei tre passi a fianco dei vari Zacharias, Petro, Rico, etc. nomi abbastanza “esotici” per chi  é abituato a pedalare solo le granfondo italiane.

Quattro i ristori sul percorso lungo piazzati rispettivamente sull’Albula, all’inizio del Maloja, a metà dello Spluga, Campodolcino, e ai piedi dello Spluga dal lato svizzero. In generale personale gentile e la necessità di fermarsi erano il “leit motiv” dei punti di assistenza.

Uniche note negative sul percorso lungo i due tratti sterrati sul lato svizzero. Il primo in discesa dallo Spluga e il secondo pochi chilometri dopo appena lasciato il centro paese e postazione di ristoro di Splugen. Unica consolazione il fatto che anche il Giro d’Italia nella famosa tappa con arrivo in Valle Spluga aveva anche trovato e dovuto sopportare questi tratti sterrati.

Particolare e anche abbastanza odioso il cartello del -1 chilometro modificato in -11 chilometri (con i sottotitoli “just kidding”) che era piazzato appunto in prossimità dell’ultimo chilometro.

LA GARA

Sulla distanza maggiore si é imposto il belga Frederic Glorieux che ha vinto in 6h14m35s, relegando a quasi 2 minuti sullo svizzero Matthias Studer. Quest’ultimo ha dovuto lasciare andare il compagno di fuga dopo Tiefencastel a circa 5km. Per Glorieux, già vincitore della Transalp ho un altro bel trionfo da scrivere nel suo CV agonistico. Terzo posto per il biatleta Michele Paonne del Liechtenstein, che ha ceduto proprio sulla salita finale, accusando un passivo di 4:22 minuti. Migliore italiano in classifica Stefano Sala (System Cars) al 17.posto.

Tra le donne sulla distanza lunga si é imposta la triatleta Petra Eggenschwiler, che ha piegato la resistenza della vincitrice dello scorso anno Nina Zoller. Ottimo il crono della vincitrice, di poco sotto il muro delle 7h: 6:58:27. 19:24 minuti il passivo della Zoller all’arrivo. Terzo posto come già nel 2019 ma sulla distanza breve, per Joy Wetli di Walenstadt, con 25:46 minuti di svantaggio. .

Sul percorso corto che prevedeva Albula e Julier la vittoria é andata a Fadri Barandun che ha praticamente dominato la gara dal primo all’ultimo Km. Migliore degli italiani Alessandro Zanardi (Swatt Club) al 15.posto.

Lo specialista della Mountainbike ha vinto in 3:41:39 davanti a Felix Köhler e Fabian Gut. Tra le donne si é invece imposta Lea Fuchs in 4:10:44 su Aglaia Forrer e Jessica Imhof.

M. M.

Ph: C.O. e Sportograf