Lo sport che diventa vita!

Domenica 21 maggio appuntamento a Cividale del Friuli con la 30° Edizione della Corsa per Haiti Valli del Natisone, evento organizzato dall’ASD CHIARCOSSO – HELP HAITI.

Sono trenta le primavere che la prestigiosa gara capitanata dal dottor Sante Chiarcosso festeggerà domenica 21 maggio. Location di rara bellezza, Cividale del Friuli, partenza e arrivo della competizione, accoglierà il popolo del pedale per vivere insieme una giornata di sport all’insegna della scoperta in sella di territori e di paesaggi sorprendenti.

La gara ha conquistato di recente le 3 stelle, punteggio massimo contemplato dal progetto 3R che certifica le granfondo dal profilo della sicurezza e della qualità organizzativa, ed è valida come prova del campionato nazionale ACSI Granfondo e Mediofondo. I percorsi proposti per questa edizione sono il lungo di 150.4 chilometri con 2300 metri di dislivello ed il medio di 104.2 chilometri con 1550 metri di dislivello.

Gran parte del percorso di questi trent’anni è stato fatto con ACSI al nostro fianco– ha dichiarato Chiarcosso – Siamo cresciuti notevolmente, considerando la cultura sportiva, ma non ciclistica, del territorio in cui ci muoviamo. L’obiettivo condiviso con il vicepresidente ACSI Emiliano Borgna è quello di proteggere il mondo amatoriale, perseguendo e consolidando nel tempo una credibilità forte e duratura per le nostre manifestazioni. Non è stato semplice, sono stati fatti passi da gigante nel far comprendere il valore del movimento cicloamatoriale in Friuli-Venezia Giulia come volano per la valorizzazione del territorio e il nostro evento, vista anche la sua longevità, è espressione di questo impegno comune.”

Acsi si congratula con Sante Chiarcosso e con il suo staff per il traguardo dei trent’anni della Corsa per Haiti – ha dichiarato Emiliano Borgna – la cui grande storicità significa che è una manifestazione benvoluta dal territorio e dalle amministrazioni. Ma l’aspetto davvero importante è che si tratta di un evento emblematico perché viene utilizzato lo sport amatoriale per raccogliere fondi a favore di progetti sociali, legati anche al terzo settore, e quindi racchiude idealmente il messaggio di inclusività e di promozione che lo sport può fare.”