Un week end da incorniciare per la Gf La Fausto Coppi Generali

Una Cuneo in festa ha accolto la 36.a edizione della Gf La Fausto Coppi, una delle granfondo piu’ iconiche del nord Italia, che ha avuto al via quasi 2500 ciclisti. Il racconto del nostro inviato in gara. che ha pedalato sul percorso lungo di 170km e 4100m di dislivello.

Per il primo anno abbiamo voluto essere al via della granfondo piemontese , una delle piu’ famose e ambite da tutti i granfondisti, valevole quest’anno anche per il Prestigio di Cicloturismo. Potendola vivere “dalla pancia del gruppo” abbiamo capito i motivi di cotanto successo e grande seguito dell’evento piemontese , che sa offrire per tre giorni una atmosfera magica, animando Piazza Galimberti con tantissime attività, a promozione del territorio , della sostenibilità e della mobilità “dolce”.

Oltre a questo la gara della domenica permette di pedalare su alcune delle salite piu’ iconiche di tutto l’arco alpino, spesso inserite anche nelle tappe del Giro d’Italia. Quest’anno sul lungo abbiamo avuto il privilegio di pedalare su Sampeyre, Esischie, Fauniera e il “piccolo ma terribile” Madonna del Colletto.

Il Sampeyre, lungo 16km e sempre molto pedalabile e dai bei panorami, permette di scollinare a 2284mslm. La successiva lunga discesa tecnica non permette distrazioni e avvicina alla seconda lunga salita di giornata, il colle Esischie. Qui le strade sono a tratti piu’ arcigne, ma le pendenze mai estreme (solo un breve tratto al 13%). A causa di un cantiere abbiamo incontrato anche un tratto sterrato di poche centinaia di metri, assolutamente gestibile e comunque divertente. Una volta scollinati al colle Esischie a quota 2370mslm mancano solo un paio di km di salita pedalabile per scollinare al Fauniera, Cima Coppi (è proprio il caso di dirlo..) con i suoi 2481mslm. Qui la statua alla memoria delle imprese di Marco Pantani e un fornitissimo ristoro con personale molto gentile e disponibile permetteva di ricaricare le batterie prima di lanciarsi nella lunga discesa che riportava a valle. Molto tecnica nella prima parte, con curve strette e fondo stradale comunque molto ben tenuto, questa tratta permetteva di approcciare la parte finale del tracciato che era comune a MF e GF. Sulla carta definita “facile” l’ultima asperità di 7.3km era la Madonna del Colletto con i suoi temibili 10 tornanti con pendenza media del solo 8%.

Trovate il dettaglio e descrizione completa dei 3 percorsi qui:

Percorsi – Granfondo La Fausto Coppi

Madonna del Colletto con i suoi facili ma terribili 10 tornanti, ultima fatica di giornata

La fatica sulle gambe dei 3 colli precedenti rendevano però questa salita impegnativa, quasi un alter Ego del Croce d’Aune della Gf Sportful, spesso altrettanto decisiva per decretare i vincitori finali. Dopo lo scolinamento sulla 4.a ed ultima salita gli ultimi 25km erano tutti in leggera discesa e falsopiano , riportando i ciclisti al punto di partenza, ovvero la bellissima e centralissima piazza Galimberti di Cuneo. Nel complesso un gran bel percorso, dove se si escludono i primi 50km e gli ultimi 25km, le Salite e le Montagne (entrambe con la lettera maiuscola) sono state protagoniste indiscusse.

Degno di nota anche il pacco gara che oltre a gadget vari conteneva la maglia realizzata da Ekoi, obbligatoria da indossare in gara per tutti i partecipanti. Il giallo della maglia dell’edizione 2025 è un omaggio al sole che campeggia sulla bandiera dell’Argentina, nazione scelta tra le 42 partecipanti a questa 36.a edizione.

Un tratto della discesa dal colle Fauniera, con asfalto in buone condizioni

Molto rappresentata per la sua vicinanza anche la Francia, nazione piu’ numerosa dopo l’Italia, con ben 120 granfondisti al via.

Alla Fauniera Classic in azione anche tanti cicloturisti

Tralasciando la cronaca della gara già resocontata in un altro nostro articolo che trovate qui:

Granfondo Internazionale La Fausto Coppi Generali: Matteo Raimondi e Annalisa Prato vincono la 36° edizione – RadioCorsaWeb – Il ciclismo amatoriale a portata di ClicK

analizziamo gli aspetti piu’ particolari e interessanti di questa gara vissuta in prima persona.

Anche Pietro Mattio (team Devo Visma Lease a bike) in gara (ma fuori classifica)

PRIME VOLTE: alla partenza da Piazza Galimberti il clima era già “infuocato” con ben 33°C alle 7.00 che, per essere fine giugno, è una temperatura davvero ragguardevole. Quasi nessuno per questo è partito con lo smanicato in tasca, pur sapendo di dover stare parecchie ore in sella oltre i 2000m.

Per la prima volta abbiamo visto in azione in gara quei ciclisti con maglia della Croce Rossa Italiana (molto ben visibili in un gruppo tutto in maglia color ocra). Appena prima di attaccare il Sampeyre infatti per fare passare una ambulanza uno di questi “ciclisti crocerossini” ha segnalato con fischietto la necessità di lasciare spazio per fare passare l’ambulanza , agevolandone il transito, facendo rallentare l’andatura.

Il nostro inviato in gara , con la bella maglia by Ekoi, obbligatoria da indossare in gara e gadget principale del pacco gara

Per la prima volta abbiamo indossata una maglia di colore “ocra” dedicata come detto sopra alla partnership con l’Argentina. Di ottima fattura, made in Ekoi , ha reso molto ben visibile e indimenticabile questa granfondo.

Per la prima volta abbiamo pedalato su Sampeyre, Esischie e Fauniera. Salite belle, come lunghezza stile Gavia e dalle pendenze mai estreme, con panorami e paesaggi alpini di incomparabile bellezza.

Davvero tanti infine i ciclisti nel primo gruppo con nome straniero, a testimonianza della dimensione “mondiale” di questo evento. Abbiamo pedalato per lo piu’ a fianco di olandesi e tedeschi, poi dileguatisi all’attacco del Sampeyre. Temevamo in particolare quel ciclista al nostro fianco con cognome stampato sul dorsale “Sieger” (vincitore in tedesco, ndr) che sarebbe stato , forse, un predestinato vincitore di questa Coppi.

Tra i tanti aspetti positivi da segnalare i 7 ristori in corsa sul percorso piu’ gli evidenti cartelli a segnalare le fontane. Una abbondanza di acqua e assistenza in corso degne di una granfondo “prima della classe” quale è la Coppi. Molto bene anche il ristoro all’arrivo con quello idrico subito dopo tagliato il traguardo con acqua e sali, che precedeva la consegna della ambita medaglia di finisher.

Il pranzo party era poi completo ed ospitato sotto un ampio tendone, posizionato strategicamente a pochi metri dal paco delle premiazioni che sono iniziate puntualmente alle ore 15.00 per il percorso lungo.

Se dovessimo proprio cercare un difetto a questa Coppi sarebbe l’assenza delle spille da balia nella busta tecnica (per attaccare il dorsale sulla schiena). Un peccato veniale comunque visto che ogni ciclista ne ha sempre 4 di scorta nella propria “race bag”

Per concludere una granfondo che ci è piaciuta ed una esperienza sicuramente da ripetere e che consigliamo ad ogni granfondista.

(M.Mucci)

Ph: ufficio stampa




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