Sfilata di campioni al Giro della Romagna d’epoca

Agosto si chiude con un weekend tutto romagnolo in compagnia di grandi Campioni

La decima tappa del Giro d’Italia d’Epoca, il Girodellaromagna.net, detentrice del premio “_miglior tappa 2024″_, ha avuto luogo, in un dorato weekend di fine estate, tra la dolcezza del clima e dell’accoglienza romagnola.

La festa è cominciata già sabato mattina con una pedalata aperta a tutti, da Anita a Comacchio, con un passaggio molto suggestivo sull’Argine degli Angeli, che si è conclusa con un gustoso buffet ittico alle Antiche Pescherie per tutti i pedalatori.

A seguire, per restare in tema retrò, la visita ad A.N.G.E.L.O. Vintage Palace, museo permanente della moda.

La rievocazione vera e propria è iniziata invece a metà pomeriggio. Infatti nel Pavaglione di Lugo si è tenuta la _Gara di Lentezza_: ciclisti storici divisi per “epoche” di biciclette e look si sono sfidati tra l’incoraggiamento degli spettatori a chi arrivava “dopo”. L’ultimo di tutte le categorie ha vinto manco a dirlo, il “premio Malabrocca”, una maglia nera, ovviamente da ciclismo d’epoca.

Sotto la Loggia del Pavaglione si è tenuta la cena, gustosa e abbondante, e soprattutto onorata dalla presenza di un gran numero di campioni del passato, che si sono poi avvicendati al microfono con Oscar Pirazzini, patron della manifestazione, per essere premiati con targhe e onorificenze varie.

Si spaziava da Francesco Moser, (campione del mondo) a Mara Mosole (Campionessa Italiana) Roberto Conti (gregario di Pantani) e poi , Renato Laghi, Giovanni Cavalcanti, Battista Babini, Luigi Sarti, Alfio Vandi, Claudio Savini, Luigi Sarti, Gilberto Vendemiati, Gino Maioli, Glauco Santoni, Morena Tartagni e Patrizia Spadaccini( due campionesse del mondo), Marino Amadori, (Commissario Tecnico della nazionale Italiana under 23) e ancora Giancarlo Brocci, (padre fondatore de L’Eroica,) Walter Gorini (campione del mondo su pista), Mauro Orlati.

Un momento di grande commozione è stato il conferimento del Premio Alfonsina Strada alla memoria a Monica Bandini Campionessa del mondo, ritirato dal marito.

Domenica mattina, con un sole estivo ma l’aria piacevolmente fresca i 150 iscritti sono partiti alle 9 per la manifestazione ciclostorica divisa in tre percorsi diversi: 80 km il lungo, 65 km il medio e 45 km il corto, nuovi rispetto alle precedenti edizioni, ma con la stessa attenzione a raccontare le bellezze di una Romagna ben diversa dalla classica riviera, mossa, verde ricca di borghi magnifici; e la stessa attenzione di sempre alla qualità dei ristori, che spaziavano da pizzette, focacce, frutta e crostate, fino alla pizza fritta con squaquerone e salame. L’ultimo ristoro poi ha visto i ciclostorici “impegnati” addirittura con una degustazione alle Cantina Pieni accompagnata dall’iconica piada.

A Faenza, in Piazza del Popolo si sono celebrati, con l’allestimento di una piccola mostra, cinque campioni faentini del passato: Renato Laghi, Vito Ortelli, Giuseppe Minardi, Aldo Ronconi e Antonio Albonetti.

La pedalata fatta in allegria e relax, senza particolari dislivelli ha toccato borghi meravigliosi come Bagnacavallo e Brisighella, pianure verdissime, vigneti e  calanchi, per terminare poi nel centro storico di Lugo con un Pasta Party da premio: cappelletti al ragù fatti a mano dalle azdore romagnole, e la panna cotta al caramello. A seguire le premiazioni di rito, quelle del Giro d’Italia d’Epoca e di ASI e UVI all’eleganza e alla coerenza rievocativa per le diverse epoche e quelli dell’organizzazione alla squadra più numerosa, vinta dagli impeccabili Titianici in divisa ufficiale.

«Una manifestazione come la nostra, itinerante per antonomasia, richiede sforzi organizzativi molto importanti» dice Oscar Pirazzini «e la collaborazione con le istituzioni e gli enti pubblici  è stata fondamentale, ci ha consentito di realizzare al meglio questo progetto altrimenti non sostenibile. Desidero pertanto ringraziare l’assessore alla cultura Gianmarco Rossato e i comuni di Lugo, Bagnacavallo, Faenza, Brisighella, Bagnara di Romagna e Castel Bolognese; le associazioni Le Cicloguide, l’Auser Fusignano, Società Ciclistica Cotignolese, Circolo Comacchiese amatoriale auto, moto e bici d’epoca, U.C. F.Baracca, Pro Loco Lugo, Gruppo podisti Lughesina ASD, AVIS, Polisportiva Rossetta, Amici del Senio, Polo universitario di enologia di Tebano, Associazione Mosquitari di Ravenna, Gli sbandieratori e musici del Rione Brozzi. Gli sponsor: Banca Credito Cooperativo Ravennate, Forlivese, Imolese, CNA Area Bassa Romagna, Deco Industria, GEF srl, Assicoop Romagna Futura, Teleco Grou
 p, Telair Air Conditioner, Centro Ippico Lughese, Terre Cevico, Coop Alleanza 3.0, Sindacato Panificatori Artigiani Prov. di Ravenna, OCM Clima, Valfrutta, Ratio Consulting Lugo, Floricoltura Francesconi, Lattuga Giulio Concessionaria, Tatì Hotel Lugo, Cantina Pieni.

Il Giro d’Italia d’Epoca si dà appuntamento il 13 – 14 settembre per l’11 tappa, la Polverosa, un viaggio nelle terre del Parmigiano e dei castelli del Ducato.

Le ruote nella polvere, lo sguardo nel futuro.

Superata la metà del calendario – alla sua settima tappa annuale su 13 –  il Giro d’Italia d’Epoca, si conferma una vetrina del grande Movimento Ciclostorico e una grande, unica destinazione cicloturistica diffusa.

Con le biciclette d’epoca, l’abbigliamento non tecnico in materiali naturali, l’approccio lontano dalle competizioni e vicino al _fair play,_ è un efficace promotore dello sviluppo dei territori rurali di un’Italia ancora da scoprire e un turismo lento e più rispettoso, ispirati da una forte consapevolezza ambientale e impegno sociale.

Il nuovo motto infatti ben rappresenta la visione del Giro d’Italia d’Epoca che con_ “le ruote nella polvere, lo sguardo nel futuro”_ vuole celebrare il ciclismo di un tempo e portarlo a modello di un nuovo modo di viaggiare e di vedere il mondo.