La 30 esima edizione della granfondo va in archivio, che bilancio ne fa presidente Piol?
“A 48 ore dalla chiusura della manifestazione la mente è un po’ più lucida e mi sento di trarre le conclusioni di una manifestazione di queste dimensioni. E’ chiaro che ci sono pro e contro, come in tutte le cose. I pro sono i numeri, nonostante il mondo granfondistico italiano sia molto in sofferenza, noi alla fine abbiamo confermato i numeri del 2024 ed è già un dato molto positivo.”
Tra i lati positivi di questa edizione sicuramente va annotata la questione sicurezza.
“Un grazie speciale, infatti, lo facciamo a tutte le forze dell’ordine che hanno collaborato con noi e in particolare il nostro grazie va al Questore Roberto Della Rocca per il coordinamento e per il lavoro svolto con la scorta della polizia stradale che ha cambiato l’aspetto della sicurezza della manifestazione che sicuramente ne ha guadagnato in ogni sua parte. Un grazie di cuore perché oltre alle 40 moto della nostra scorta tecnica c’erano 8 moto della Polizia Stradale e 4 auto della stessa e questo ha aiutato tantissimo la gestione in sicurezza della granfondo”.
Ma c’è anche il ‘contro’ della manifestazione.
“Siamo consapevoli che una manifestazione di questo tipo con la chiusura temporanea delle strade porta dei disagi agli automobilisti e ci scusiamo con tutti loro, ma chiediamo di portare pazienza e di sopportare quello che succede anche perché la Sportful Dolomiti Race è una volta l’anno e passata la buriana le strade tornano ai loro normali utenti. La granfondo muove 4.000 ciclisti che arrivano da tutto il mondo e la maggior parte pernotta nel territorio, muove altre 1.300 persone che nella settimana della granfondo collabora affinchè l’evento riesca nel migliore dei modi. Questa manifestazione rappresenta un’importante promozione del territorio perché andiamo a visitare 6 passi alpini di cui 5 in provincia di Belluno e uno in provincia di Trento. Il paesaggio che le migliaia di ciclisti provenienti da tutto il mondo hanno visto domenica, complice anche una bellissima giornata, rappresenta una cartolina importante e incentiverà in futuro a tornare su queste montagne magari non con il numero sulla schiena ma con gli amici o la famiglia fermandosi nei locali, nei rifugi e nei ristoranti e apprezzare le nostre Dolomiti. La promozione passa anche attraverso il lavoro fatto nei profili social che hanno raccontato l’evento, il percorso e il nostro territorio e ottenuto, finora, oltre un milione e mezzo di visualizzazioni nel week end complice sicuramente anche la presenza del tre volte campione del mondo di ciclismo Peter Sagan.
Lo streaming ha avuto quasi 14mila utenti collegati tra il sito e la pagina facebook e questo è sinonimo di un lavoro fatto bene e che mostra le nostre bellissime vallate anche a chi non è potuto venire a pedalare magari invogliandolo a farlo in futuro. Anche la diretta di Telebelluno ha dato il suo contributo alla promozione dell’evento e delle Dolomiti Bellunesi in cui insisteva.”
L’ospitalità del territorio.
“Un ringraziamento particolare oltre agli albergatori e ristoratori del Feltrino che hanno accolto i nostri ciclisti va anche agli alpini della protezione civile di Feltre e di Fonzaso, ai laici del Seminario di Feltre e ai tantissimi B&B che sono nati in questi anni e ci consento di dare ospitalità ai granfondisti e che ci aiutano a mettere a dormire oltre 2.500 persone che sono venute a dormire sul territorio, dico 2.500 perché calcoliamo che oltre un migliaio viene il mattino perché abita vicino o nel raggio di 70km e dormono a casa”.
Pochi locali e molti chiusi.
“Una nota negativa che abbiamo riscontrato tra i partecipanti, soprattutto gli stranieri, è che ci chiedevano dove poter mangiare a Feltre perché non c’erano molti locali aperti. Purtroppo o per fortuna abbiamo la Birreria Pedavena che riesce a ospitare migliaia di persone a qualsiasi ora, ma nella zona centrale di Feltre pochi locali aperti sia la mattina della partenza che domenica a pranzo, atleti e accompagnatori hanno avuto difficoltà a trovare un posto dove andare a mangiare alternativo al nostro pasta party”.
Parliamo di Peter Sagan.
Un grande impulso a rendere la giornata perfetta lo ha dato sicuramente la presenza di Peter Sagan che è stato 3 giorni a Feltre e che si è innamorato della città, ha detto che è bellissima e si è trovato benissimo con il pubblico, i partecipanti e ha annunciato che gli piacerebbe tornare.
I 1300 volontari.
Il comitato organizzatore formato oltre che da me da Andrea Barp, Anthony Chow, Piero Cadò, Cristian Perotto, Alberto Cominelli, Cristian Scopel, Dario De Bortoli, Denis Zabot, Dino Vettorel, Ernesto De Martini, Graziano Maccagnan, Giuseppe Moretta, Gabriele Pitton e Anna Valerio ringrazierà tutti i volontari con la tradizionale festa a loro dedicata mercoledì sera in Birreria Pedavena. Con tutti ci rivediamo il 21 giugno 2026.