Novità: Wilier Verticale SLR

La più nostra bici più leggera di sempre.
La leggerezza va governata. Fare un telaio leggero è relativamente semplice, ma farne
uno leggero con performance e qualità di guida di altissimo livello richiede un’eredità
forte.
Verticale SLR è il miglior esempio di quello che siamo stati, e di quello che meglio sappiamo
fare: una bici da corsa che ha migliorato di quasi il 10% il peso di Wilier 0 SLR. Minor peso,
maggiore reattività, performance migliori.
Verticale SLR è oggi il miglior biglietto da visita per Wilier, la nuova generazione dei migliori
costruttori italiani di biciclette.


Carbonio d’eccellenza
Quando parliamo di un telaio da salita, il primo aspetto che dobbiamo tenere in
considerazione è la materia prima usata. L’uso di materiali compositi di altissima qualità
è la base di partenza per portare alla luce un progetto votato completamente alla
performance di altissimo livello.
Non è solo il materiale a fare la differenza, ma sicuramente è il primo e importantissimo
tassello su cui basare il resto della progettazione. Sappiamo che quando parliamo di
materiale composito non ci riferiamo solo a una determinata combinazione di resina e
rinforzo, ma ad una varietà di materiali, costituiti da diverse tipologie di fibre di carbonio.
Per la Verticale SLR, nello specifico, abbiamo impiegato 3 tipologie di fibre prodotte dalla
Toray, multinazionale giapponese leader nella produzione di fibra di carbonio, in
particolare T800, T1100 e M46JB.
Le prime due caratterizzate dall’elevatissima resistenza a rottura, mentre l’ultima ad alto
modulo, per il conferimento al telaio di una elevata rigidezza torsionale. Le fibre di
carbonio scelte vengono impregnate da speciali resine epossidiche e rese utilizzabili in
rotoli di pre-impregnato o pre-preg, che vengono successivamente tagliati in più di 400
sagome con diversa tipologia di forma e di orientamento del rinforzo.
Grazie all’impiego di nuove tecnologie produttive, che permettono l’inserimento dei
materiali preformati all’interno dello stampo in modo molto preciso ed accurato, il telaio
viene “curato”, termine tecnico per indicare il processo di trasformazione che porta al
consolidamento della resina, in modo ottimale per l’ottenimento della massime
performance possibili.


Nello specifico, la grande novità che contraddistingue l’innovativo processo tecnologico
della Verticale SLR è il nuovo sistema “ACTIVE MOULDING”, caratterizzato dall’impiego di
speciali controstampi in polimeri espansi, che durante il processo di cura, si adattano ai
materiali che si consolidano durante tale processo.
Il telaio
Nuovo sistema di fissaggio reggisella: Abbiamo estremizzato il dispositivo di chiusura che
non chiude più dall’alto ma diagonalmente. Questo sistema di serraggio ha permesso un
alleggerimento di peso in quel punto del telaio rispetto alla 0 SLR.
Nuovo attacco deragliatore: Altra grande introduzione fondamentale è l’attacco del
deragliatore anteriore, che per Verticale SLR non è più rivettato al telaio e diventa
riposizionabile. In questo modo siamo riusciti a diminuire il peso dell’attacco e ad avere
due possibili configurazioni che permettono di montare in un caso guarniture compact 50-
34 o 53-39 e nell’altro, guarniture maggiorate fino a 55 / 56 denti, come richiesto dai nostri
Team World Tour.
Forcellino sagomato: Per quanto riguarda il carro, abbiamo un nuovo forcellino posteriore,
progettato con una speciale forma sagomata che ne impedisce la rotazione, garantendo
così una maggiore affidabilità. La parte intercambiale è “a sbalzo”, il che permette di
distanziare notevolmente la catena dai foderi ed evita eventuali punti di contatto tra la
catena stessa ed il fodero. Il tutto è compatibile con i gruppi wireless e semi-wireless.
Reggisella con luce o numero integrato: Abbiamo ridisegnato il reggisella con due possibili
arretramenti: 0° e -15°, entrambi muniti di due speciali fori per l’installazione di una luce
posteriore o per montare i numeri gara.
Nuova geometria da corsa: La prima grande differenza rispetto alla Wilier 0 SLR è stata la
modifica del Reach: ci siamo concentrati su quello che interessa principalmente al
corridore/ciclista, ovvero il posizionamento delle mani rispetto alla scatola movimento del
telaio.
Il risultato di questo è una modifica delle geometrie del telaio e della piega manubrio. Lo
stack della bici è rimasto sostanzialmente invariato, il reach invece è stato leggermente
accorciato per la taglia XS e S, mentre per le taglie XL ed XXL è stato allungato rispetto
alle nostre geometrie classiche.
Per la piega manubrio ci siamo concentrati sulla posizione C0 e C1, quelle più prestazionali
dell’atleta. La modifica principale è nel drop, nel reach e negli angoli di inclinazione della
piega, in particolare quella dell’attacco manubrio rispetto al canotto forcella, che vanno
da 7.5° a 10.5°. Un focus particolare è dedicato alla distanza tra il centro del movimento
centrale e il centro di appoggio delle mani al manubrio, che in Wilier abbiamo battezzato
con il nome di ACCU-FIT.

Per Verticale SLR, la grande novità, è che siamo riusciti ad ottenere una campitura
omogenea dello spazio anche per la posizione C1. Un processo di sviluppo e ricerca fatto
a braccetto con l’Équipe Cycliste Groupama-FDJ.
Questo ci permette di avere un prodotto adatto (in termini di fitting) ad ogni tipo di
esigenza e ad ogni tipo di corridore.

Massimo controllo
Salire veloci e scendere in pieno controllo. La qualità di guida alle alte velocità in discesa
di Verticale SLR è indiscutibile, e i corridori professionisti garantiscono per noi.
David Gaudu, atleta professionista del Team Groupama – FDJ: “Si sente che Verticale è
stata progettata per rispondere in modo specifico quando le pendenze sono impegnative
e quando si danza sui pedali. Restituisce a pieno ciò che le si dà, ti senti in pieno controllo
nelle discese molto tecniche e alle alte velocità: questo è molto importante perché un
ciclista professionista deve fidarsi in pieno della sua bicicletta. È un mezzo davvero,
davvero buono per le tappe di montagna. Mi accompagnerà per tutto il Tour de France e
non vedo l’ora di metterla alla prova nelle tappe di montagna.“
Lenny Martinez, atleta professionista del Team Groupama- FDJ: “La Verticale è un’ottima
bici, soprattutto per me che sono uno scalatore. È più leggera della Filante SLR e reagisce
molto bene quando la strada sale. Appena ci si alza sui pedali reagisce molto bene, come
si è visto alla Mercan’ Tour Classic, dove ho vinto con questa bici ancora in versione
prototipo. Credo che abbia avuto un ruolo importante nella vittoria di quel giorno. C’ho
pedalato un po’ prima della gara, a casa, e mi è piaciuta subito. Ha tutte le qualità per
essere una buona bici, lo si sente bene quando si danza sui pedali o si accelera, e hai la
sensazione di essere spinto in avanti.”
Harold Tejada, atleta professionista di Astana Qazaqstan Team: “Wilier ha creato una bici
davvero leggera e veloce. Ideale per le tappe di alta montagna, con tanto dislivello, che si
addicono di più alle mie caratteristiche di scalatore. Bello il nuovo manubrio che ti permette
di controllare meglio la bici in discesa, mantenendo grande stabilità, grip, facendoti
rimanere in una posizione aero. Le qualità di rigidità e leggerezza le percepisci
maggiormente nelle curve strette e nei rilanci. La percezione di controllo della bici è totale.
Verticale è un gran bel mezzo, non ha nulla in meno di quello che potrei chiedere oggi ad
una bicicletta da competizione.”

Una nuova piega integrata V BAR
La piega manubrio è in carbonio monoscocca e ha un design completamente nuovo, con
un peso di circa 310 grammi.
La prima cosa che salta all’occhio è la speciale forma a larghezza differenziata della
piega. Se la vediamo frontalmente, l’impugnatura alta sui comandi è più stretta nella parte
inferiore. Questa forma è stata pensata per dare delle risposte concrete alle esigenze dei
professionisti, che stagione dopo stagione cercano soluzioni aerodinamiche ottimali, ma
che stiano all’interno delle regole dettate dall’UCI.
La tendenza è quella di “andare stretti”, ma avere comunque una presa bassa più larga in
favore di una maggiore maneggevolezza, requisito fondamentale in fase di sprint. Il delta
tra parte superiore e inferiore è di 30 mm.

Porta ciclocomputer integrato
La ricerca della riduzione di peso complessiva del manubrio ci ha portato a sviluppare un
supporto (stick) ad-hoc per il ciclocomputer, completamente in alluminio, che a differenza
dei precedenti entra totalmente nella piega manubrio.
Il fissaggio avviene grazie a due fori passanti che ci hanno permesso di ottimizzare il peso
ulteriormente rispetto ai modelli precedenti.
Per quanto riguarda la parte posteriore, in zona attacco manubrio / canotto forcella, si
può vedere un sistema diverso per il serraggio. Le viti vanno a chiudere su due inserti in
alluminio, soluzione che agevola facilmente la sostituzione della parte di serraggio e va a
migliorare la distribuzione delle forze sulla parte in composito.

A chiudere il posteriore dell’attacco, un inserto in gomma per evitare che sporco e sudore
entrino nella piega, preservandone così l’affidabilità nel lungo periodo.
Instradamento guaine
Abbiamo lavorato anche sulla parte alta dell’impugnatura, in particolare per quello che
riguarda l’instradamento delle guaine freno. La superficie di appoggio è aumentata per
migliorare il passaggio della guaina all’interno del manubrio.

V–Bar, come le altre pieghe monoscocca del catalogo Wilier, è compatibile anche con gli
altri modelli di alta gamma, è disponibile in 6 taglie, due con larghezza 37/40 con attacchi
da 90 e 100, quattro con larghezza 39/42 con attacchi da 110, 120, 130 e 150 mm.
Forcella asimmetrica
La sfida è stata quella di migliorare peso e performance di una componente
apparentemente semplice. Abbiamo mantenuto la caratteristica forma asimmetrica. Le
sezioni sullo stelo dove è alloggiata la pinza freno sono maggiorate, più esili e leggere
invece quelle del fodero destro.

Una novità è il fodero forcella sinistro sghembo. Questa forma è migliorativa per due
motivi: migliore orientamento delle fibre di carbonio in fase di laminazione, (per rispondere
al meglio alle sollecitazioni), e maggiore resistenza alla forza esercitata dalla pinza
durante la fase di frenata.
La forma spezzata del profilo posteriore conferisce, in definitiva, una migliore rigidezza
alla forcella e migliora il “feeling” complessivo durante la fase di frenata.
Particolare attenzione è stata prestata al design della testa della forcella. Questa zona di
transizione tra foderi e canotto forcella è molto delicata, perchè in questo punto
convergono altissimi livelli di stress durante la pedalata. Abbiamo una testa conica e
questo non è certo una novità, ma per Verticale SLR il nostro lavoro si è focalizzato sul
trovare un compromesso costruttivo per avere il cono molto più alto rispetto allo standard
conferendo una maggiore continuità meccanica tra cannotto e testa della forcella