Sabato 31 maggio Drali Milano ha celebrato i suoi primi 100 anni con una serata speciale nell’esclusiva location Prime Time Loft di Milano a cui hanno partecipato fornitori, clienti e amici del marchio. L’evento, condotto dalla voce del ciclismo di Eurosport Luca Gregorio, è stata l’occasione per trascorrere insieme una serata piacevole e rivivere il cammino compiuto da Drali Milano tra innovazione e omaggio alla tradizione.

Durante la serata, gli ospiti hanno potuto ammirare un’esposizione di bici storiche e assistere a due grandi sorprese. La prima è stata il lancio dell’ultimo modello in carbonio di casa Drali, Iridio.La bicicletta era già stata presentata qualche giorno prima e in serata è stata mostrata in anteprima assoluta con il nuovo gruppo Campagnolo Super Record 13. La grande sorpresa è stata però la Trinity 100, una bici esclusiva per celebrare il centenario di Drali Milano.
L’esposizione di bici
Tutti gli invitati alla serata hanno avuto la possibilità di fare un vero e proprio viaggio toccando con mano le numerose biciclette che hanno segnato la storia di Drali Milano. Partendo dalla Drali Settebello del 1937 il telaio si è evoluto, ha cambiato caratteristiche e colori, puntando verso una sempre più evidente innovazione. Tra le bici esposte c’erano anche quelle che hanno segnato gli anni Settanta e Ottanta fino ad arrivare alle “gemme” della nuova era Drali come Ametista, Miraggio e Opale.

La trinity 100
Un compleanno speciale non poteva che essere accompagnato da una super sorpresa. Durante la serata infatti è stata svelata la Trinity 100, una versione raffinata del modello. Progettata per offrire grandi prestazioni, Trinity fornisce comfort e maneggevolezza ed è dotata di tubi in acciaio di diametro maggiorato che garantiscono una resistenza superiore alle sollecitazioni; il tutto è in perfetto equilibrio con il design unico dato dal rivestimento dorato arricchito con foglia d’oro e l’emblema commemorativo dei 100 anni del marchio storico di Milano. La Trinity 100 è stata prodotta in soli 10 esemplari, un numero limitato che ne sottolinea la sua esclusività.

Le parole dei protagonisti:
GIANLUCA POZZI: «Il nostro progetto è nato 8 anni fa e mai avremmo pensato di arrivare fino a questo punto. Niente di quello che è successo è stato programmato, semplicemente è scaturito dalla voglia di alcune persone di trovarsi e di divertirsi, di credere in un progetto mossi essenzialmente dalla propria passione. In modo spontaneo abbiamo iniziato a divertirci con il Drali e con i suoi amici, poi l’abbiamo fatto con i clienti che a fine giornata venivano da noi a parlare di ciclismo. Tutto questo è stato fondamentale perché ha generato un contorno in cui è nata l’azienda che è oggi, un gruppo solido di oltre 10 persone che non smettono di sognare. »
ANGELO MANTOVANI: «Posso dire di avere avuto la fortuna di aver conosciuto Beppe Drali e di averlo frequentato per diversi anni. Venendo a questa serata ho pensato che il Drali ne sarebbe stato veramente orgoglioso, in particolar modo sarebbe stato affascinato dalla nuova bici Iridio che è equipaggiata Campagnolo, un grande omaggio al passato. Lui non ha mai parlato solo di corse, ma soprattutto di biciclette e di uomini, noi continuiamo nella sua direzione»
ANDREA CAMERANA: «Drali è un marchio che non si può definire marchio grande, ma grande marchio. Ci teniamo a fare ogni cosa molto bene e in un mercato gigantesco l’obiettivo è distinguerci. Continuiamo a guardare avanti, ma non dimentichiamo mai da dove siamo partiti, continuiamo ad essere fortemente legati alla tradizione di Milano e a via Stadera. Negli ultimi anni abbiamo ottenuto una crescita complessiva in tutti i livelli: sul piano del prodotto, della distribuzione, della comunicazione, abbiamo aumentato le nostre competenze facendo un passo dopo l’altro»
ROBERT CARRARA: « Il legame del marchio Drali con Milano è la cifra che maggiormente attira i nostri clienti che sono totalmente affascinati dalla parte artigianale e locale del prodotto. E’ proprio questa caratteristica che rende il nostro marchio molto forte all’interno di un mercato sempre più difficile da accontentare. Ogni giorno cerchiamo di porci nuovi obiettivi e nuove sfide se dovessi pensare dove mi piacerebbe vederci tra 5 anni direi il Giro d’Italia, sarebbe un sogno, un obiettivo gigantesco, ma sognare non costa nulla».