Ciccone, l’acuto di Cogne per rilanciarsi

Di CicloZeman – Doveva essere, quella con arrivo a Cogne, una tappa fulminante nell’economia generale del Giro d’Italia, ma come spesso succede dopo una frazione ricca di spunti ed emozioni com’è stata quella di Torino, i big hanno scelto di mantenere lo status quo, pensando alla giornata di riposo e alle tante salite dell’ultima settimana. Una sorta di patto sotterraneo fra Ineos Grenadiers e Bora Hansgrohe che ha favorito la fuga di un gruppo ampio, 28 corridori, già nella prima parte di gara e si era capito già allora che il vincitore sarebbe uscito da lì.

In tanti hanno provato a “sciogliere” quel gruppo, a cominciare dal “solito” Mathieu Van Der Poel, autore di una pregevole azione in discesa per andare a prendere Koen Bouwman. Sulla salita di Verrogne però è iniziata la progressione di Giulio Ciccone, inarrestabile. L’abruzzese si è portato davanti e via via ha prosciugato i compagni di fuga, mandandoli in crisi. Anche gente molto accreditata in salita come Santiago Buitrago o Hugh Carthy ed è chiaro che la prova del corridore della Trek Segafredo, se da una parte conferma il suo talento di scalatore, dall’altro aumenta a dismisura il rammarico sul perché non sia lì davanti in classifica, quando i mezzi a disposizione per giocarsi un Giro del genere c’erano tutti.

Ciccone ha dominato l’ascesa finale verso Cogne, guadagnando costantemente su tutti, fino a chiudere con 1’31” sul colombiano della Bahrain Victorious Buitrago e 2’19” sullo spagnolo Pedrero (Movistar Team). Situazione di classifica rimasta identica, al di là di un paio di secondi guadagnati da Carapaz all’arrivo su tutti gli altri. Ora ne ha 9” su Hindley (Bora Hansgrohe) e 32” su Almeida (Uae Team Emirates), ma c’è da chiedersi quello sprint che cosa ha voluto significare.

Ora c’è l’ultimo riposo e già martedì sarà battaglia per la frazione da Salò ad Aprica, quella del Mortirolo e del Santa Cristina. Proprio il riposo probabilmente resterà nelle gambe di molti, difficile che non ci sia già battaglia sui monti lombardi.

RISULTATO DI TAPPA
1 – Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) – 178 km in 4h37’41’’, alla media di 38.245 km/h
2 – Santiago Buitrago Sanchez (Bahrain Victorious) a 1’31”
3 – Antonio Pedrero (Movistar Team) a 2’19”

CLASSIFICA GENERALE
1 – Richard Carapaz (Ineos Grenadiers)
2 – Jai Hindley (Bora-Hansgrohe) a 7″
3 – Joao Pedro Almeida Gonçalves (UAE Team Emirates) a 30″

LE MAGLIE UFFICIALI

  • Maglia Rosa, leader della Classifica Generale, sponsorizzata da Enel – Richard Carapaz (Ineos Grenadiers)
  • Maglia Ciclamino, leader della Classifica a Punti, dedicata al Made in Italy – Arnaud Démare (Groupama-FDJ)
  • Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum – Koen Bouwman (Jumbo-Visma)
  • Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani, sponsorizzata da Intimissimi Uomo –  Joao Pedro Almeida Gonçalves (UAE Team Emirates)