Strada

Intervista a Giancarlo Brocci

Un grande successo di partecipazione internazionale L’Eroica 2018; cosa racconterà di nuovo e di più L’Eroica 2019? “L’Eroica può diventare sempre più un riferimento culturale per quello sport che non c’è più. La nostra è una proposta che sta affascinando migliaia di persone e sta diventando sempre più di moda. La gente si rende conto del valore dello sport eroico perché il binomio preparatori-procuratori sta soffocando lo sport di vertice, sempre più spettacolo e circo di sport-business che si allontana dal cuore della gente e dalla passione popolare. Tutti ormai percepiscono la scarsa autenticità degli eventi dominati dagli sponsor e dalle esigenze televisive. Naturale la voglia di tornare a riappropriarsi dei valori di un tempo, i valori da cui prende vita L’Eroica. Non siamo soli in questo percorso, visto il successo straordinario dello spot di Adriano Panatta, che invoca uno sport fatto innanzitutto per amore dello sport, letti i libri e viste le telecronache di Federico Buffa. Noi siamo tra quelli che dicono che un altro tipo di sport è possibile”.

Come si sviluppa L’Eroica? “Tanti fanno un’operazione di nostalgia, noi di Eroica facciamo un’operazione di cultura. Ripartendo dalle radici del ciclismo si possono riscrivere le fondamenta dello sport fatto di passione e coinvolgimento della gente. L’Eroica parla al cuore della gente e torna a riscrivere le basi del ciclismo. Infatti c’è un mare di gente che si avvicina alla bicicletta senza mai averlo fatto prima proprio perché L’Eroica gliene dà motivo. Anche questo è molto importante: L’Eroica diventa uno stile di vita, un modo di stare insieme”.

Una proposta rivolta a tutti: “Ogni giorno ho testimonianza di persone che scoprono il piacere di stare insieme grazie ai valori riscoperti da Eroica. Anche la bici amatoriale sta stancando la gente perché obbliga a ritmi insostenibili e finisce per lasciarti indietro. Tutti sanno, invece, che a L’Eroica trovano un percorso adatto a loro. Sanno che lungo la strada trovano compagnia, fanno amicizia e vivono una bellissima emozione. Questi sentimenti appassionano. Soprattutto appassionano i giovani che si rendono conto di quanto faccia bene andare in bicicletta. Fa bene anche a noi adulti ma è soprattutto ai giovani che questo stile di vita si rivolge e vedo che ottiene un grande consenso”.

Oltre a L’Eroica cosa propongono i due eventi primaverili? “Quest’anno aumenterà il successo di Eroica Montalcino e di Nova Eroica. A Montalcino ci sono belle strade bianche, tra le più belle in assoluto. Lì c’è uno straordinario patrimonio di bellezza che è il presupposto più importante affinché quell’evento diventi ancora più grande e importante.
A Buonconvento, Eroica fa fatto una proposta nuova che non si rivolge al nostro target abituale. Per questo stiamo crescendo più lentamente ma la contaminazione è continua e, anche lì, l’evento sta diventando sempre più internazionale. Quelli di Nova sono nuovi amanti della bicicletta per i quali introduciamo degli elementi culturali importanti. Per noi è un fatto importante dire: “In quei tratti vai a tutta velocità ma per il resto stai con i tuoi compagni”. Non avviene in nessuna granfondo. I compagni li vedi alla partenza e poi li rivedi all’arrivo, sia nel caso di ciclisti forti che di ciclisti meno allenati. Un messaggio che quest’anno proponiamo anche in SudAfrica e in California. Io sono convinto che Nova crescerà ovunque. Ad esempio può diventare una bella proposta per altri Paesi come la Cina, il Canada, la Germania. Il nostro ciclismo si fa con i valori nostri, questo sì, ma i mezzi possono essere anche diversi”.

Eroica cresce molto anche all’estero: “E’ molto significativo che a Gaiole il giorno dopo L’Eroica c’è chi inizia a contare i giorni che mancano all’appuntamento dell’anno dopo. Perché un’esperienza di quella portata è importante, ti accompagna un anno intero ed è un’emozione che funziona anche all’estero. Nasce così la fidelizzazione ai nostri valori che registra adesioni ovunque”.

Numericamente cresce anche il Ciclo Club Eroica: “Il Ciclo Club è mosso dal senso di appartenenza all’evento di Gaiole e noi dobbiamo essere bravi a calibrare la proposta al nostro target. Buona parte degli iscritti al Ciclo Club partecipa agli eventi che via via proponiamo durante l’anno ma dobbiamo considerare che ci sono iscritti da tutto il mondo e non possiamo pensare che vengano sempre e comunque da ogni dove. Ma, ad esempio, il venerdì prima de L’Eroica c’è una grandissima partecipazione dei soci. Quest’anno dovremo essere bravi a lavorare anche su un altro fronte, quello dei tanti “materiali storici” riportati in superficie da Eroica. Abbiamo appena tolto la polvere su questo aspetto del ciclismo. Prima dell’Eroica le biciclette vecchie finivano segate in due per liberare le cantine. Poi Eroica ha fatto il miracolo di rendere preziosi quei patrimoni. Ma possiamo andare a recuperare un’infinità di cose per noi molto preziose. A questo lavoreremo durante tutta la stagione”.

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