Granfondo

Francesco Moser e la famiglia Scarponi ospiti d’onore alla Medio Fondo Città di Melissa

Torre Melissa (Crotone) – Manca un mese alla terza edizione della Medio Fondo Città di Melissa, l’evento ciclistico calabrese dedicato alla memoria di Michele Scarponi, L’Aquila di Filottrano, e alla promozione della sicurezza stradale.

Un messaggio che è ogni giorno, purtroppo, torna d’attualità vista la lunga lista di ciclisti vittime di incidenti in tutto il territorio nazionale e il recente investimento di Domenico Pozzovivo avvenuto a Cosenza che dista soltanto 120 chilometri dal comune che sabato 14 settembre farà da cornice naturale alla cronometro a squadre e il giorno successivo alla Medio Fondo Città di Melissa.

Percorso unico. La gara valida quale terza prova del campionato regionale Open Acsi si terrà su percorso unico di 104 chilometri e 1543 metri di dislivello da affrontare.

Partenza da Torre Melissa, per arrivare alle porte di Cirò Marina, comune noto per il Cirò DOP, vino IGP.

I primi coloni greci sbarcati sulle coste cirotane rimasero impressionati dalla fertilità di questa terra, per questo motivo fu chiamata Enotria e cioè terra dove si coltiva la vite alta da terra. I contadini ellenici portarono nuovi vigneti da impiantare: sono infatti di probabile origine greca alcuni tipi di vite ancora presenti sia sul suolo calabrese come il gaglioppo e greco bianco.

Il vino prodotto, denominato Cremissa, divenne il vino ufficiale delle Olimpiade e probabilmente è stato il primo esempio di sponsor secondo l’attuale definizione. La tradizione è stata riportata in auge, soprattutto per rilanciare l’immagine del Vino Cirò, alle Olimpiade di Città del Messico nel 1968 dove tutti gli atleti partecipanti hanno avuto la possibilità di gustare il Cirò come vino ufficiale.

Dopo circa 20 km di pianura si affronterà la prima e lunga salita di otto chilometri che conduce all’abitato di Carfizzi, per poi salire ancora (quattro chilometri) in direzione San Nicola dell’Alto, paese si adagia sullo spartiacque tra le valli dei fiumi Neto e Lipuda, noto per le miniere, che sono state fino a qualche decennio fa sostentamento per molte famiglie, da lì le prime discese fino ad arrivare a Strongoli Superiore.

Da Strongoli si prosegue verso Rocca di Neto la cui storia è contrassegnata da una continua successione di feudatari laici ed ecclesiastici che, per accrescere sempre di più i loro introiti, detenevano nell’asservimento il popolo, usurpandone i diritti fondamentali e determinandone la decadenza sociale ed economica.

Nel lontano 1445 il territorio di Rocca di Neto, che risultava parte del Principato di Rossano, viene concesso dal Re Ferdinando d’Aragona al genero Marino di Marzano, il quale, tra il 1460 ed il 1464, in seguito all’esproprio del feudo a favore di Giovanni Simonetta di Caccuri, diede inizio a tutta una serie di vendette verso questa università, scagliandosi contro gli ignari cittadini ai quali inflisse morte e distruzione. Quando ormai l’infelice popolo si era assoggettato ad uno stato di totale strazio e di rassegnazione, il Re di Napoli, Ferdinando d’Aragona, per ripagare la sventurata popolazione di quanto aveva subito, le concesse i seguenti sette privilegi: il perdono per i reati commessi durante i disordini; la promessa, presto disattesa, di non essere più data in feudo ad altri signori; la conferma di tutte le grazie e privilegi ottenuti per qualsiasi genere; l’esenzione delle tasse per dieci anni; il pagamento delle sole collette generali dopo il termine di scadenza dell’esenzione totale; il divieto di pascolo, nelle terre di quest’università, agli uomini di Casabona; l’uso gratuito dei pascoli del demanio. Queste concessioni, che ponevano fine ai disagi di questi sventurati, il popolo li attribuì ad una illuminazione, ad una ispirazione miracolosa data al Re dalla Madonna. Fu allora che i rocchitani vollero ritrarsi questa Vergine Divina e Miracolosa, affidandone il quanto mai accetto incarico ad un anonimo artista del crotonese o del gimiglianese.

Nel finale i protagonisti, dopo aver raggiunto Melissa, affronteranno gli ultimi venti chilometri in pianura costeggiando il Mar Ionio per raggiungere l’arrivo di Torre Melissa.

Ospiti. All’evento, oltre alla famiglia e il Fan Club di Scarponi che per il terzo anno consecutivo ricorderanno la figura di Michele, sarà presente anche lo Sceriffo Francesco Moser.

L’iridato di San Cristobal 1977, campione del mondo pista inseguimento a Lecce nel 1976, vincitore di una Milano Sanremo, due edizioni del Giro di Lombardia, tre Parigi Roubaix e il Giro d’Italia 1984 condividerà con i partecipanti questa straordinaria esperienza.

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