Strada

Sant’Anna – Sant’Anna: Botasso (Team De Rosa Santini) entra nella storia della classicissima cuneese

Vinadio – Oltre cento ciclisti hanno dato vita questa mattina alla Sant’Anna – Sant’Anna, classicissima del ciclismo su strada griffato Libertas Cuneo e organizzata dal Gs Passatore. A conquistare l’ambito successo, per la seconda volta consecutiva, è il trentatrenne cuneese di Dronero, Alberto Botasso (Team De Rosa Santini) che sul traguardo posto dinanzi al Santuario di Sant’Anna di Vinadio precede Aldo Ghiron (Team Dottabike) e Mauro Porro (Team Bicistore).

“Già nelle prime fasi della gara hanno allungato Aldo Ghiron (Dottabike) e Stefano Scaliti (GSR Ferrero) – ricostruisce il vincitore della gara Alberto Botasso alla sua prima vittoria stagionale -conquistando subito quaranta secondi. Conoscendo il valore dei due ciclisti in fuga e ambendo al successo finale ho deciso di allungare in salita e sono riuscito a riportarmi su Ghiron che era rimasto solitario al comando. Abbiamo deciso di dividerci il peso della fuga sino a dieci chilometri dal termine ove ho provato a forzare il ritmo e sono rimasto da solo al comando e lanciato vero il successo finale. Un’emozione indescrivibile tagliare vittoriosamente il traguardo che lo scorso anno ha regalato a Vincenzo Nibali il Giro d’Italia”.

Per Aldo Ghiron un altro piazzamento di prestigio conquistato in questa prima parte della stagione. “Ho deciso di fare selezione si dai primi chilometri e ho trovato in Stefano Scaliti, un valido alleato. Nei pressi del culmine della Madonna del Colletto sono stato raggiunto da Botasso che si è portato subito in testa a scandire il ritmo. Quando a metà salita ha forzato i tempi non sono riuscito a rispondere alla sua azione e ho continuato ad affrontare la salita che conduceva al Santuario di Sant’Anna di Vinadio con il mio passo. Lui ha continuato a spingere sui pedali e negli ultimi chilometri mi ha rifilato ben tre minuti. Complimenti”.

Anche Stefano Scaliti (GSR Ferrero) è felice del risultato conquistato, ottavo assoluto. “La manifestazione era molto impegnativa e al via erano presenti i migliori interpreti di questo tipo di manifestazione, per questo ho deciso di attaccare da subito, con la speranza di riuscire a conquistare un vantaggio utile a gestire le mie forze durante i 72 chilometri di gara e magari centrare il successo finale. Ho affrontato la prima parte della gara insieme a Ghiron – continua Scaliti – poi ho perso contatto e sono stato raggiunto da Magnaldi e Porro. Nel finale ho pagato lo sforzo compiuto in precedenza chiudendo all’ottavo posto”.

  • Alberto Botasso oggi è riuscito a ripetere l’impresa dello scorso anno adottando la stessa tattica di gara

“Si. Lo scorso anno avevo allungato già nei primi chilometri. Poi mi ha raggiunto Wladimir Cuaz. Abbiamo pedalato insieme sino ai dieci chilometri finali, quando ho forzato il ritmo e sono riuscito a conquistare il successo finale”

  • Quest’anno anche il secondo posto alla Granfondo Fausto Coppi alle spalle di Castelnuovo?

“Un piazzamento di cui sono orgoglioso. Sapevo benissimo di non poter avere la possibilità di precedere Castelnuovo, lui è di un’altro pianeta – sorride – ma aver condiviso con lui i momenti più importanti della manifestazione mi ha galvanizzato”

  • Chi è Alberto Botasso?

“Un ciclista che si è avvicinato molto tardi a questa attività sportiva. Nella stagione 2008 ho iniziato a pedalare, poi ho partecipato alla Granfondo Fausto Coppi e quello è stato il mio trampolino di lancio nel mondo delle granfondo. Padre di due splendide bambine, una di 3 anni e l’altra di 4 mesi. Sono un impiegato con mansione gestionale di un magazzino di vernici, praticamente gestisco tutto io. Produzione, consegne e fatturazione”.

  • Come riesce a gestire famiglia, lavoro e ciclismo? 

“Devo ringraziare la mia famiglia che mi permette di farlo. Mi alleno un’ora e mezza la mattina prima di andare al lavoro e un’ora e mezza in pausa pranzo. Insomma tra lavoro e allenamento la mia giornata è piena. La passione è forte, ma la cosa più bella è tornare a casa abbracciare mia moglie e le bimbe e godermi con loro le ore serali”.

  • Nonostante non possa vantare un passato tra gli agonisti in età giovanile riesce a programmare nel migliore dei modi gli allenamenti e ha una buona visione tattica della gara

“Si. Gestisco autonomamente i miei allenamenti. Sono un amatore puro, amo principalmente divertirmi in bicicletta. Pedalo e mi diverto, se termina questo connubio appendo la bicicletta al chiodo. Riesco a dare il meglio di me in salita, terreno ideale dove riesco ad avere un rendimento costante chilometro dopo chilometro. Ricordo benissimo una granfondo corsa in terra francese. Dovevamo affrontare la Bonette. Io ho scandito il ritmo di gara per tutta la salita, poi ho chiuso al quarto posto e la manifestazione fu vinta da un certo Rebellin”

  • Leggendo velocemente la sua storia, si potrebbe pensare che magari avendo iniziato a svolgere l’ attività in età giovanile avrebbe potuto avere l’opportunità di emergere nel mondo del ciclismo

“Chi lo sa. Forse si. Io ho una sola certezza. La felicità di avere una splendida famiglia, di avere un lavoro, di svolgere un’attività sportiva che mi appassiona. I sogni coniugati al passato li lascio ad altri. Preferisco vivere il presente e costruire il futuro mio e della mia famiglia”

 

Ordine arrivo della manifestazione

1°) Botasso Alberto (Team De Rosa Santini) tempo 2h 26′ 42″

2°) Ghiron Aldo (Team Dottabike) 2h 29′ 53″

3°) Porro Mauro (Bicistore Cycling Team) 2h 33′ 59″

4°) Magnaldi Mattia (Team De Rosa Santini)

5°) Prandi Stefano (Bicistore Cycling Team)

6°) Cavallo Mattia (Cicli Pepino)

7°) Falzetti Matteo (Cicli Capella)

8°) Scaliti Stefano (GSR Ferrero)

9°) Avalle Stefano (Vigor Team)

10°) Panaro Luigino (Bicistore Cycling Team)

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