Fuoristrada

La festa dolomitica del Giro d’Italia Ciclocross: arrivederci montagne

PIANI DI LUZZA FORNI AVOLTRI SAPPADA – La seconda tappa del Giro d’Italia Ciclocross va in archivio, ancora una volta con il sorriso sulle labbra di grandi e piccini, al termine di una giornata di sport, condivisione e spettacolo nel cuore delle Dolomiti Friulane. Fortemente voluto dal Bella Italia & Efa Village e organizzata dall’ASD Romano Scotti, la tappa del Giro ha offerto ai partecipanti un percorso allo stesso tempo impegnativo ed entusiasmante, un fattore che ha caratterizzato sia le gare giovanili che quelle delle categorie internazionali. Una festa a cui hanno partecipato oltre 400 atleti per una presenza complessiva nell’area di circa 2000 persone, tra accompagnatori, tifosi e curiosi. Un evento che merita qualche riflessione in più oltre il mero aspetto agonistico, che giunge ora che i riflettori sulle classifiche e sulle maglie si sono spenti.

Anche in gara, agone e naturale tensione a parte, è andato tutto bene. Il percorso, seppur impegnativo, non ha causato problema specialmente ai più piccoli, al punto che lo staff medico diretto dalla dottoressa Simonetta Andreutti si è limitato a due soli, lievi, interventi.

Sono diversi gli spunti di riflessione per il Giro d’Italia Ciclocross che offre la tappa di Forni Avoltri. La particolare posizione geografica e il collocamento temporale ne hanno fatto una sorta di anteprima alla gara di Coppa del Mondo, richiamando l’attenzione di diversi atleti di caratura internazionale. Un utile banco di prova per testare il polso del Giro Cross a undici anni dall’avvio dei suoi lavori è stato non solo il confronto diretto con questi atleti, ma anche e soprattutto lo spirito, la dedizione, l’impegno e la passione con cui tutti i “girini” si sono approcciati a un percorso fuori dagli schemi classici. Nonostante la difficoltà, per esempio, anche i giovanissimi della promozionale G6 hanno gareggiato sull’intero tracciato e i loro volti all’arrivo, stanchi, ma estremamente divertiti, sono la dimostrazione che si è sulla buona strada per crescere. Dopo aver alimentato la fiamma del ciclocross ora tocca raffinarla, mantenerla e indirizzarla. Di tutti i confronti, poi, il più rilevante è quello sulle categorie femminili, capaci sia di portare grandi numeri (sia tra le allieve, ben 30, che tra le open) ma anche di offrire uno spettacolo agonistico pronto per il salto internazionale. Basti pensare alla bella ed entusiasmante sfida tra la Gariboldi e la maglia rosa Sara Casasola.

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