Strada

Giro del Canavese: La passione è più forte della pioggia. Vince Davide Caresio

Ceretti di Front (Torino) – Tra follia e realtà, è questa l’atmosfera che lunedì primo maggio avvolge la frazione dei Ceretti di Front dove ci si prepara a disputare la terza tappa del Giro del Canavese. La pioggia prevista non diserta l’appuntamento, la temperatura ricorda più un clima marzolino che la primavera inoltrata che ci si aspetta in questo mese dedicato storicamente alle rose. Eppure gli organizzatori non si tirano indietro ed i ciclisti non si fanno attendere. A questo punto ci vuole un pizzico di storia per cercare di comprendere la follia organizzativa: il percorso dei Ceretti di Front presenta un’altimetria impegnativa, impossibili gli arrivi in volata di gruppo anche nelle condizioni migliori. Un percorso inviso ai più, vista la preferenza della maggior parte dei ciclisti amatoriali per i tracciati piatti, che se fosse visto con gli occhi del guadagno non verrebbe organizzato in nessun caso.

Ma la passione non sente ragione, e qui sta il piccolo passo successivo, quando il sabato pomeriggio viene presa la decisione: la gara si farà, con o senza pioggia. Certo non ci si aspettavano le temperature tanto rigide, ma quando il dado è tratto e alcuni ciclisti si spingono dalla vicina Liguria, non sarebbe rispettoso rimandare tutti a casa con un nulla di fatto. E la stessa cosa si respira da parte dei ciclisti, la passione impregna tutto il paese, le persone escono di casa e si espongono alle intemperie per guardare e tifare questo piccolo plotone di “matti”. Ma il tifo non si spreca per nessuno, quella di oggi è una vera impresa da portare a termine.

I giri vengono ridotti a quattro, il primo giro vede un combattivo Bruno Dellerba che dopo aver affrontato la tappa di sabato e la mediofondo Bra Bra alla domenica, nemmeno oggi si risparmia e parte all’attacco, ma ripreso sulla salita finale del primo giro alza bandiera bianca. Anche le trainate di un ritrovato GianMarco Guglielmino, storico patron del Giro del Canavese, mettono in difficoltà gli avversari ma la vera rottura del gruppo si ha quando i quattro giovani Davide Caresio, Alessandro Giordano, Giuseppe Perardi e Riccardo Rinaldi allungano il passo e si portano al comando. La frattura è definitiva, non verranno più ripresi e staranno fianco a fianco fino alla salita finale, dove la volata a due viene vinta da Davide Caresio su Alessandro Giordano. Ma oggi non ci sono veri vincitori e vinti, il pubblico (pervenuto anche da Busano) fa il tifo fino all’ultimo corridore, e tutti verranno premiati. Prima però un ristoro caldo offerto dalla Trattoria degli Alpini, per riprendere la temperatura e sorridere di questa piccola pazza avventura, che rimarrà a lungo impressa nella memoria di tutti i protagonisti.

 

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