Dopo aver lasciato l’accogliente festa dei Polesani di Nichelino “Noi e la Città”, che anche nei giorni antecedenti la manifestazione cicloturistica valevole come Campionato Nazionale di Cicloturismo intratterrà con i golosi stand gastronomici che intratterranno il pubblico, ed essere transitati nei pressi del Castello di Moncalieri, ecco che la carovana cicloturistica muoverà in direzione dell’Abbazia di Casanova.
Tra campi di granoturco distesi tra Poirino e Carmagnola questo elegante Monastero e Castello ha avuto un ruolo molto importante nel Settecento. Prima di parlare di questo vediamo la sua storia…
Fondata dai monaci cistercensi nel XII secolo per volontà dei Marchesi di Saluzzo, grazie alla sua posizione col tempo l’Abbazia di Casanova divenne un gancio commerciale tra il Piemonte e la Francia e si arricchì tanto da attrarre l’attenzione dei potenti e nel XVI secolo fu ceduto agli abati delle corti sabaude.
I successivi continui saccheggi la fecero cadere in decadenza fino al 1792, quando il re Vittorio Amedeo III la acquisì e ne fece una delle tante residenze di caccia dei Savoia.
La facciata attuale della chiesa principale possiede ancora delle tracce architettoniche del 1666, tuttavia fu rifatta completamente qualche decennio dopo, ovvero agli inizi del XVIII secolo, in stile tardo barocco piemontese, con mattoni a vista, dall’architetto Francesco Gallo, mentre il resto del monastero intero e il chiostro fu rifatto, a seguito di un incendio, su disegni di Giovanni Tommaso Prunotto, un allievo di Filippo Juvarra, verso la metà dello stesso secolo.
Attualmente, le aree del monastero sono in gestione alla Casa di Spiritualità del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione .
Qui all’Abbazia di Casanova i cicloturisti del Campionato Nazionale transiteranno, prima di fare rotta sul prossimo pezzo di storia: la Palazzina di Caccia di Stupinigi.
